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velvetgossipit
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Dialoghi immaginari: il bad boy e la femmina istituzionale

Lui: Ciao, io sono un vero bad boy. Sono figo, c’ho i tatuaggi, sono stato in galera, ho creato un sacco di scandali, ho le donne più belle e condanne per un totale di circa dieci anni. Sono sempre pronto alla rissa e guido senza patente. E tu, sei una bad girl?

Lei: Ma scherzi? Risulto solo imputata per induzione e favoreggiamento della prostituzione, ma sono tutte sciocchezze. Faccio politica, io. Ma l’Italia è un Paese di rosiconi, invidiano la mia amicizia col Presidente… Che è solo amicizia, eh!

Lui: Sì, vabbè, e io mi chiamo Galileo Galilei. Vabbè, senti, comunque si potrebbe fare qualcosina insieme. Tu mi piaci, io ti piaccio di sicuro. Salta in moto che ci sono i paparazzi e fanno un po’ di scatti, dai.

Lei: Vabbè, però poi io nego tutto… OK?

Lui: Ok. Tu neghi il mercoledì. Io dopo due giorni invece confermo. Adesso che ore sono? Ah, le due di notte? Ok, sali a casa mia e mettiamoci sul balcone che ci sono i paparazzi, dai.

Lei: Ci sto, facciamo finta che stiamo prendendo un po’ d’aria. Fa caldo. Tu levati la maglia. Io non mi trucco che così sembra una cosa ancora più naturale…

Lui: Ok. Allora ricapitoliamo: tu neghi, io confermo, poi tocca di nuovo a te. Puoi dichiarare che mi hai mollato perché ti volevo sfruttare, ho chiamato i fotografi e tu non sapevi niente… Nel frattempo uscirà pure quella notizia del tuo primo film porno.

Lei: Sissì, ok. Senti, mi confermi che il mio profilo migliore è quello sinistro? Stanno scattando… Si vede abbastanza la scollatura? Ma non sembro volgare, no? Io faccio politica, sai com’è…

Lui: Sì, però non perdere il filo. Dicevamo che tu poi devi fare la scandalizzata, l’offesa, l’arrabbiata. Perché io sono un bad boy e ti ho trattato male… Ok?

Lei: Sì, ok. Poi dico che sono ancora single e voglio dedicarmi solo al lavoro. Minaccio di querelare per quella storia del porno. Perché faccio politica, ho delle responsabilità…

Lui: Ma scusa, non ti dovevi dimettere?

Lei: Con calma, con calma… Che fretta c’è?

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