E’ con una certa nostalgia che torniamo a scrivere di Fabrizio Corona.Lo diciamo con chiarezza: ci manca, per certi versi. Perché, da quando è in galera, la noia è una minaccia costante. Perché in galera c’è andato lui, e tanti altri che lo meriterebbero molto di più – invece se ne stanno a piede libero. Perché Fabrizio è un tamarro, un coatto, uno sbruffone. Ma è figo. Ed è unico nel suo genere. Perfino dietro le sbarre porta avanti il suo business: ovviamente sta scrivendo un libro, e questo che ve lo diciamo a fare. E in più, tramite i compagni che stanno fuori, sponsorizza t-shirt, occhiali da sole, bracciali forse. Insomma, un bel po’ di cose.
Ha qualche amico là, Fabrizio. Prova a mantenere i suoi bicipiti guizzanti anche se non dispone di tutti gli attrezzi necessari. Niente mega palestra, niente scarpe firmate e leggerissime, niente di niente. Fa centinaia di flessioni tutti i giorni, dicono. E non si sa dove finisca la realtà e dove cominci la leggenda metropolitana. Una cosa è certa: Corona sta cercando di non mollare. Ma soffre di solitudine. Gli manca il figlio Carlos, come fa sapere tramite terzi. E gli manca stare in mezzo alla gente: per un “leader” come lui dev’essere molto, molto dura.
Ragion per cui ha mandato una sorta di messaggio. Sulla sua pagina facebook hanno pubblicato l’indirizzo a cui scrivergli: Fabrizio Corona presso Casa Di Reclusione Di Opera Via Camporgnago, 40 – 20090 Milano. Attende lettere che gli facciano compagnia e allevino la pena…
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