Quella 2017 è stata un’edizione degli Oscar nel segno di Donald Trump. Le proteste, tuttavia, sono rimaste lontane e le critiche sono state pungenti, ma indirette.
La cerimonia degli Oscar è stata violentemente politica. Nonostante la terribile figura per l’errore nella consegna della busta del vincitore del miglior film, la serata è stata all’altezza delle aspettative, soprattutto perché, come sempre in questo periodo, a tenere banco sono state le critiche nei confronti del neoeletto Presidente Donald Trump. Le polemiche si sono materializzate nei ripetuti sarcasmi del conduttore Jimmy Kimmel, negli omaggi agli immigrati e alla diversità giunti numerosi, coesi e prepotenti. Il regista iraniano Asghar Fahradi, per esempio, che ha vinto per il miglior film straniero, non si è presentato per protesta, facendo sapere: “La mia assenza è un atto di rispetto verso i miei concittadini e quelli di altri sei paesi che hanno subito una mancanza di rispetto per una legge disumana che vieta l’ingresso di immigrati negli Usa. Dividere il mondo in due categorie, noi e i nostri nemici, crea paura, una giustificazione ingannevole per l’aggressione e la guerra. E questo impedisce la democrazia e i diritti umani in paesi che a loro volta sono stati vittime di aggressioni”.
Stessa direzione è stata presa dalla dedica della statuetta per il miglior trucco ricevuta da Alessandro Bertolazzi: “Io sono italiano, questo Oscar è per tutti gli immigrati”. Più esplicito, l’attore messicano Gael Garcia Bernal, che ha “demolito” il muro invocato da Trump al confine col suo Paese: “Come Messicano, come immigrato, come essere umano, sono contro ogni forma di muro che ci separa”.
Non solo: il conduttore Jimmy Kimmel non ha perso occasione durante la serata per sbandierare la sua antipatia. All’inizio della serata lo ha ringraziato perché con le sue politiche ha reso meno razzisti gli Oscar: “Noi qui a Hollywood non discriminiamo in base alla religione o alla nazione, solo in base all’età e al peso”; poi riprendendo il commento dello stesso Trump che sosteneva che Meryl Streep fosse un’attrice sopravvalutata perché alla cerimonia per la consegna dei Golden Globe aveva avuto l’ardire di criticarlo, ha detto: “E’ riuscita per più di 50 film a fingere di essere una grande attrice mentre noi sappiamo che è molto sopravalutata nella sua lunga e smorta carriera”; tra una battuta sull’abigliamento e una sulle notizie false, Kimmel ha mandato due tweet al tycoon, dicendosi preoccupato perché non aveva ancora cinquettato dopo il Ballo dei governatori: ”Donald sei sveglio?”. E ancora: ”Ti saluta Meryl”. Prima di annunciare che Trump twitterà sugli Oscar alle 5 del mattino, “durante i movimenti del suo intestino”. Dalla Casa Bianca, però, silenzio stampa…
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