Grande commozione allo Stadio Olimpico per l’ultima partita di Francesco Totti, che lascia la squadra giallorossa. A conclusione della partita Roma-Genoa il Capitano ha letto una lettera molto toccante dedicata ai tifosi e a tutto il pubblico presente allo stadio.
Il 28 maggio 2017 è stato il #TottiDay. Alle ore 18:00 allo Stadio Olimpico di Roma, per la trentottesima giornata del campionato di Serie A 2016-2017, si è disputata la partita Roma-Genoa: l’ultima di Francesco Totti con la maglia giallorossa. Grandi emozioni e grande commozione dei tifosi e di tutto lo stadio, dove tutti lo ha applaudito ed acclamato e lo stesso capitano si è profondamente commosso e durante la conferenza a campo aperto ha affermato: Anch’io ho scritto una lettera per voi, probabilmente non riuscirò a leggerla, ci provo… Grazie Roma, grazie a mamma e papà, grazie a mio fratello, ai miei parenti, a miei amici, grazie a mia moglie e ai miei tre figli… è impossibile raccontare 28 anni di storia in poche frasi, mi piacerebbe farlo con una canzone o una poesia, ma io non sono capace e ho cercato di esprimermi in questi anni con i miei piedi, coi quali mi viene tutto più semplice…
Ha poi aggiunto: Sapete qual era il mio giocattolo preferito? Il pallone. Lo è ancora, ma a un cero punto della vita si diventa grandi, così mi hanno detto che il tempo lo ha deciso. Maledetto tempo… Oggi questo tempo è venuto a bissare sulla mia spalla dicendo: “Dobbiamo crescere, da domani sarai grande, levati pantaloncibi e scarpini perché tu da oggi sei un uomo e non potrai più sentire l’odore dell’erba così da vicino, il sole in faccia mentre corri verso la porta avversaria, l’adrenalina che ti consuma e la soddisfazione del risultato. Mi sono chiesto in questi mesi perché mi stiano svegliando da questo sogno…
E ha concluso: Io voglio dedicare questa lettera a tutti voi, ai bambini che hanno tifato per me, a quelli di ieri che ormai sono diventati padri e a quelli di oggi che magari gridano Totti… Mi piace pensare che la mia carriera per voi sia una favola da raccontare. Ora è finita veramente. Mi levo la maglia per l’ultima volta. La piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai… Spegnere la luce non è facile. Adesso ho paura… Concedetemi un po’ di paura. Questa volta sono io che ho bisogno di voi e del vostro calore. Difficile davvero per tutti trattenere le lacrime.
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