Detto da loro

Futuro incerto per Massimo Giletti: anche lui, tra i tanti, potrebbe allontanarsi dalla Rai

 

Il conduttore de L’Arena Massimo Giletti parla del suo futuro incerto a Carta Bianca: “Dalla Rai si entra e si esce. In questo periodo si esce in molti”.

Massimo Giletti aveva già palesato il suo scontento nel corso dell’ultima puntata stagionale de L’Arena di domenica 14 maggio 2017, lanciando frecciatine alla dirigenza del canale di Stato e menzionando anche la questione del tetto agli stipendi. Il conduttore si è detto profondamente contrario perché “Guardare al solo guadagno del singolo conduttore – più che al ricavo complessivo per l’azienda – non era un modo trasparente di guardare alla questione. Il conduttore ha poi salutato il suo pubblico con malcelato malumore: “Arrivederci al prossimo anno, chissà quando e dove“.

Ospite a Carta Bianca, nella puntata del 6 giugno, Giletti ha confermato a Bianca Berlinguer questa incertezza: “Il mio futuro? Questo lo stabiliremo. Sta per arrivare un nuovo direttore generale: chi sarà? E che atteggiamento avrà? Sarebbe scorretto dire delle cose oggi senza un interlocutore importante come il direttore generale”. Il conduttore de L’Arena ha poi svelato il suo desiderio di continuare a far parte della tv statale, ma solo a determinate condizioni: “Io spero di rimanerci in Rai ma non ci sto a discapito di determinate situazioni. Quali? Non è una questione solo economica […] La nostra azienda vive un momento difficile, cambiare un direttore generale al buio non è semplice, soprattutto in un momento in cui si decidono i palinsesti del futuro e gli investimenti dei pubblicitari”.

Nel corso dell’intervista ha ripetuto a più riprese le cifre del suo programma – 4 milioni di spettatori settimanali – quasi a voler sottolineare e dimostrare, al il pubblico o forse alla dirigenza della Rai, la sua validità e le sue capacità di conduttore: “Io con l’Arena faccio 4 milioni di spettatori. Contro le partite di Sky, contro i programmi Mediaset e quindi devi puntare su argomenti forti. Mica faccio Porta a Porta“. Non ha poi mancato, anche in questa sede, di dire la sua sul tema del tetto agli stipendi: “Mi infastidisce l’assoluta ipocrisia del sistema. Chi è bravo va pagato, punto. Per creare un Bruno Vespa, un Carlo Conti o un Fabio Fazio ci vogliono anni di lavoro e di investimenti da parte dell’azienda. Si può discutere dei tetti… Noi facciamo 2 miliardi e mezzo di fatturato, il direttore generale dev’essere uno bravissimo: chi ci viene a 240mila euro annui? Certo, sono tanti per il mondo normale ma non per chi fa questo tipo di lavoro. Quanto perderebbe la Rai con la perdita di Fabio Fazio?“.

Photo Credits: Facebook

 

Gaia Cavalluzzo

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