Debutta L’Officina ma è già polemica: la nuova società di produzione di Fabio Fazio e Magnolia non convince i consiglieri Rai

Dopo la bufera mediatica sul contratto da 70 milioni di euro (in quattro anni), Fabio Fazio si unisce a Magnolia e con lui dà vita a L’Officina, una nuova società di produzione che si occuperà di tutti i programmi “made in Fazio”.

La “star del momento”, la macchina del successo, il conduttore che tutti vogliono: stiamo parlando di Fabio Fazio, l’autore televisivo che macina ascolti e che sembra aver concluso un affare stellare da milioni e milioni di euro. Prima i rumors sulla Rai che voleva imporre un tetto agli stipendi di 240 mila euro e poi, in men che non si dica, lo scandalo senza fine del contratto da 70 milioni di euro “tutti per il buon Fabio”.

L’aveva già accennato sui social, ammettendo di voler diventare “produttore di se stesso” e adesso sembra aver realizzato il suo sogno. È ufficialmente nata L’Officina, la società di produzione aperta in collaborazione con Magnolia Fiction, una S.r.l specializzata nella creazione, produzione e adattamento di format di intrattenimento per i principali Network televisivi italiani. Non a caso la società “nuova di pacca” riprenderà un modello produttivo tipico del mercato europeo – più in particolare proveniente dalla Francia – secondo il quale è il conduttore stesso a produrre se stesso e a definire i talk show di sua competenza.

Il problema, però, è che non tutti guardano con favore a questo nuovo progetto importato dal mercato europeo. In particolare, i dubbi del consigliere si amministrazione Rai Michele Anzaldi stanno portando alla luce un aspetto molto importante della faccenda: la società Magnolia è un gruppo partecipato per circa un quarto da Vivendi, che a sua volta possiede una fetta del 30% di Mediaset. Questo legame tra Magnolia e Mediaset starebbe già alimentando forti attriti su una possibile collaborazione tra la Rai e la nuova società di Fabio Fazio. All’indomani del debutto, L’Officina sembra avere già i bastoni tra le ruote.

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