Un detenuto del carcere di Torino in Piemonte è stato sorpreso mentre faceva sesso con una visitatrice nell’area comune dei colloqui. Immediata la denuncia per atti osceni in luogo pubblico e il rischio di una multa fino a 10 mila euro ciascuno.
Un uomo albanese di 25 anni è stato sorpreso mentre faceva sesso con la propria compagna nel carcere di Torino. L’uomo è un detenuto arrestato per l’accusa di furto e rapina ed è stato condannato a scontare la pena fino al 2020. Il tutto si è svolto durante l’orario dei colloqui con i visitatori esterni: la compagna dell’albanese era andata a fare visita all’uomo in carcere e i due hanno ceduto alla passione sotto gli occhi degli altri detenuti.
L’episodio, reso noto dal sindacato autonomo Osapp, si è consumato nel perimetro della zona a custodia attenuata chiamata Arcobaleno. In quel momento erano presenti altri detenuti con i rispettivi familiari ed il personale addetto alla vigilanza armata è stato subito allertato rispetto a quello che stava succedendo negli spazi comuni. L’uomo è stato immediatamente allontanato: il detenuto è stato denunciato e, insieme alla sua compagna, rischia una multa fino a 10mila euro.
Il Segretario Generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale del Corpo di Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci ha subito dichiarato: “Non saremmo di per sé contrari che alcuni detenuti possano essere autorizzati ad intrattenere rapporti di tipo intimo con propri congiunti o con persone ad esse affettivamente legati, purché ciò avvenga in strutture idonee ed esterne al carcere, escluse qualsiasi osservazione e/o vigilanza da parte del personale di Polizia Penitenziaria”. “Quanto accaduto a Torino più che un evento isolato rappresenta a nostro avviso l’ennesima falla del sistema penitenziario Italiano a cui peraltro non sarebbe estraneo una sorta di populismo al momento imperante presso il Ministero della Giustizia che per le carceri non troverebbe limiti nello stravolgimento del significato della pena detentiva e che privilegia sempre di più chi commette i reati rispetto a chi di tali reati è vittima”, continua il Segretario Generale. “Anche su tali situazioni ribadiamo quindi la richiesta di un apposita Commissione Parlamentare che indaghi sulle attuali contraddizioni e sugli sprechi del sistema penitenziario Italiano nonché sulle condizioni di servizio di un personale di Polizia Penitenziaria costretta ad assistere a consimili storture della detenzione”.
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