Nuovi elementi sono emersi dall’autopsia sul cadavere di Noemi Durini, la 16enne uccisa dal fidanzato: la giovane è stata ripetutamente presa a pugni. Il padre della vittima si sfoga sull’amore malato della figlia a Mattino Cinque.
È un uomo disperato il padre di Noemi Durini, la 16enne di Specchia, in provincia di Lecce, uccisa dal fidanzato, reo confesso, all’alba della domenica 3 settembre 2017. Per giorni i genitori, con l’aiuto delle forze dell’ordine, hanno cercato viva la ragazza. Il 13 settembre la triste notizia: Lucio M. ha confessato di aver ucciso la ragazza. Nei giorni scorsi si è svolta l’autopsia sul cadavere della studentessa, ritrovato nella campagna fra Castrignano del Capo e Santa Maria di Leuca. Dai nuovi dettagli emersi dall’autopsia sembra che il 17enne abbia picchiato, con dei pugni in faccia, la fidanzata prima di accoltellarla al collo, uccidendola.
Il padre di Noemi non si da pace e ai microfoni di Mattino Cinque racconta: “Mia figlia era una ragazza dolce e spensierata prima di incontrare quel ragazzo. Il loro era un amore malato. Non ho mai visto un livido sul suo corpo perché lui, furbo, la picchiava sulle gambe e sulle braccia e mia figlia, per amore, nascondeva tutto”. Il papà ha poi continuato: “Mia figlia lo aveva lasciato perché finalmente, da sola, aveva capito che era un amore malato. Dopo 10 giorni Noemi era rinata. Era tornata la mia Noemi, quella di sempre“. Umberto Durini ha poi ammesso di sentirsi in colpa per ciò che è successo alla figlia: “Sono stato uno stupido. Mi ero illuso di poterli aiutare entrambi, e invece ho sbagliato tutto“.
Nel frattempo la posizione di Lucio M. si fa sempre più pesante e l’autopsia sembra confermare l’aggravante della crudeltà contestata al reo confesso, insieme alla premeditazione e ai futili motivi. Nulla di quanto è emerso dai primi rilievi era stato riferito dal 17enne durante l’interrogatorio con i magistrati della Procura dei minori. Sembra quindi che le dichiarazioni del giovane non siano molto attendibili. Stando ad una prima ricostruzione del delitto Lucio M. deve aver picchiato Noemi avendola di fronte: guardandola in faccia, a viso aperto. Lesioni analoghe a quelle del volto sono state trovate sulle braccia e sulle gambe della 16enne. Sulla testa sono stati invece trovati diversi colpi di coltello: tutti superficiali. Ad uccidere la ragazza (salvo diverse conclusioni della consulenza medico legale, attesa per metà novembre 2017) è stata la coltellata al collo. A scioccare è la violenza che il giovane ha rivolto alla sua fidanzata. La mamma della vittima aveva denunciato il ragazzo per lesioni e per violenza privata ma nulla è servito a placare la furia di Lucio M. il 3 settembre.
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