Il sindaco di San Giuliano Terme è pronto a denunciare chi su Facebook ha ingiuriato contro di lui e l’ente in merito alla possibilità di assunzione di Antonio Logli, condannato per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa, all’interno dei vigili urbani.
Sono troppe le offese e le ingiurie rivolte contro il Comune di San Giuliano Terme e in particolare al sindaco Sergio Di Maio. Molti cittadini lo accusano di essere un politico corrotto “che infila chi gli pare a lavorare” nella pubblica amministrazione. Il primo cittadino ha però detto basta ed è deciso a rispondere agli attacchi dei suoi haters.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso riguarda la recente sentenza relativa al processo civile vinto da Antonio Loglio, l’elettricista condannato a 20 anni in primo grado per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa. L’uomo ha vinto una causa contro il Comune che adesso gli dà diritto ad ottenere un incarico in uno degli uffici del municipio. Da qui è scoppiata la vera polemica. Gli odiatori del web, nelle ultime ore, hanno scaricato la propria rabbia in merito alla sentenza civile commentando pesantemente sui social, soprattutto su Facebook, il primo cittadino, nonostante quest’ultimo non c’entri nulla. La decisione infatti è stata presa dal giudice del lavoro di Pisa, ma, nonostante ciò, in molti si sono scagliati contro l’amministrazione e la politica comunale.
Il sindaco Sergio Di Maio è deciso a difendere l’onorabilità propria e del Comune, bersagliate dalle pesanti accuse mosse dagli utenti di Facebook. A riportare la notizia è Il Tirreno che rivela la risposta del primo cittadino in merito alle accuse: “Non può passare l’idea che si possa dire tutto ciò che ci passa per la testa, peraltro mistificando notizie che riportano correttamente il fatto che si trattasse di una sentenza a cui il Comune non poteva sottrarsi. C’è chi mi dà del corrotto, è inaccettabile. Dobbiamo fermare i leoni da tastiera”. Il sindaco si trova ora nella condizione di dover scegliere in quale ufficio destinare Antonio Logli. Al momento, come riporta Il Tirreno, si sa che il marito di Roberta Ragusa non finirà ad una delle scrivanie della polizia municipale. Il Comune ha negoziato con lui un altro incarico. Gli uffici finora più quotati sono quello dei Servizi alla persona e l’Ufficio del provveditorato. Il primo consisterebbe in un rapporto diretto di Antonio Logli con il pubblico; il secondo, invece, prevederebbe un incarico di logistica e approvvigionamento delle risorse: come per esempio carta, penne, toner per le stampanti.
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