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Tiziana Cantone, la mamma: “Il suo è stato un femminicidio virtuale, l’ex? Uno psicopatico perverso…”

Un duro sfogo quello della madre di Tiziana Cantone, la 31enne suicidatasi dopo la diffusione in rete senza il suo consenso di alcuni suoi video hard. A La Vita in Diretta la mamma ha messo in luce alcuni aspetti inquietanti della nostra società che portano a quello che lei chiama femminicidio virtuale.

Maria Teresa Giglio non si da pace per la morte della figlia, vittima della velocità del web e della cattiveria umana di coloro che ne usufruiscono. Tiziana Cantone aveva solo 31 anni quando, dopo la diffusione in rete senza il suo consenso di alcuni suoi video hot, ha visto nel suicidio l’unica chiave per sfuggire dalla gogna mediatica di cui è stata vittima. Il 13 settembre del 2016, dopo aver avviato una causa contro i colossi della rete (tra cui Google e Facebook), conclusasi con la condanna ingiusta a carico della povera ragazza, Tiziana Cantone si è tolta la vita.

La mamma da quel giorno non ha mai smesso di lottare per la figlia e chiede giustizia per Tiziana ma anche per tutte quelle ragazze che potrebbero cadere vittime del web, perché la storia della povera Tiziana Cantone, purtroppo, potrebbe ripetersi e non ottenere mai giustizia. Maria Teresa Giglio, ospite de La Vita in Diretta nella puntata del 22 gennaio, ha rilanciato la sua battaglia: “Continuo a combattere per mia figlia perché mi sento in dovere di far capire chi era davvero Tiziana Cantone, che è la vittima di quello che chiamo femminicidio virtuale e che sta prendendo sempre più piede nella nostra società”.

La mamma della giovane donna ha poi aggiunto: “Tiziana sentiva molto la mancanza di suo padre, che non ha mai conosciuto e che non l’aveva mai cercata. Lei soffriva doppiamente, perché sentiva il bisogno di quella protezione che solo un padre poteva darle, e io non ero in grado di farlo. Era una ragazza dolce e sensibile, ha sofferto tanto quando è morto mio padre, suo nonno, al quale era molto legata”. Parlando del fidanzato di Tiziana Cantone la madre dichiara: “Sergio, il suo compagno, a me non era mai piaciuto. La misi in guardia, le dissi che non mi piaceva, percepivo in lui qualcosa che non andava. Quando quel video ha iniziato a girare su internet, non fu Tiziana a dirmelo ma lui. Mi disse di non preoccuparmi, di non prendere iniziative e di cancellarci da Facebook: affermò di aver individuato un responsabile“. Le indagini svolte hanno accertato altro sull’uomo: “Era iscritto ad alcuni siti di scambisti, aveva amici di Forlì da cui si recava spesso insieme a mia figlia – conclude Maria Teresa Giglio – Ciò che mi fa pensare è che spesso si dice che bisogna denunciare, non bisogna avere paura, ma mia figlia aveva presentato tre denunce. La Polizia Postale e gli inquirenti sono stati disponibili, ma l’attività investigativa è stata carente, anche perché i loro mezzi sono limitati: spesso questi siti sono registrati all’estero, bisogna fare delle rogatorie, e i tempi si allungano”. La mamma di Tiziana Cantone ha ribadito: “Quello che è capitato a mia figlia non è cyberbullismo, ma un crimine. Questo della pornografia non consensuale è una violenza, una nuova forma di femminicidio: quella frase, ‘Stai facendo un video? Bravo’, è finita ovunque su internet, anche in alcune fiction, in televisione si sentiva di continuo, una cosa vergognosa, aberrante”.

 

Photo Credits Facebook

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