La Corte di Cassazione ha bocciato definitivamente la richiesta della prima ex moglie di Pino Daniele, Dorina Giangrande, di far ricadere sugli eredi il riconoscimento dell’assegni di divorzio.
Si accendono nuovamente i riflettori sulla morte del cantante Pino Daniele. Questa volta ad essere oggetto di discussione è la decisione della Suprema Corte in merito alla causa intrapresa per il riconoscimento dell’assegno di divorzio mossa dalla prima ex moglie del musicista partenopeo, Dorina Giangrande. La morte del coniuge fa cessare il rapporto coniugale e per tali ragioni l’assegno di divorzio, stando quanto deciso dalla Cassazione, non può ricadere sugli eredi. Per tali ragioni la richiesta della donna è stata bocciata.
La prima moglie di Pino Daniele, dopo la morte di quest’ultimo, avvenuta il 4 gennaio del 2015, insisteva per ottenere l’assegno in quanto la vicenda risaliva a prima del decesso del cantautore. Il contenzioso, infatti, riguardava il divorzio dei due, in cui lo stesso Pino Daniele aveva fatto ricorso in Cassazione per chiedere di ridurre l’assegno di mantenimento, stabilito precedentemente ad una cifra pari a 75 mila euro l’anno. L’ex moglie invece ne chiedeva un aumento e il ripristino del mantenimento anche in favore dei figli. Purtroppo però la Corte non è riuscita a pronunciarsi prima dell’improvvisa morte di Pino Daniele. L’ex moglie ha però voluto continuare la “battaglia” per avere una sentenza definitiva, opponendosi alla dichiarazione di cessazione del contendere.
La Suprema Corte ha spiegato la linea adottata secondo la cui la morte del coniuge fa cessare il rapporto coniugale, risolvendo anche le stesse controversie presenti nella giurisprudenza secondo le quali nella prima sezione civile il decesso non determini la cessazione della materia del contendere, mentre un altro indirizzo vedeva l’opposto. Quindi secondo la Cassazione l’obbligo di contribuire al mantenimento dell’ex coniuge è personale e non trasmissibile agli eredi, in quanto si tratta di una posizione debitoria legata allo status sociale della persona. Inoltre la Suprema Corte ha evidenziato come anche gli eredi non possano ottenere la restituzione delle somme versate sulla base di provvedimenti non definitivi.
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