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Franca Leosini risponde alle critiche di Roberta Bruzzone: “Non entro sulle scelte di appartenenza ai vari programmi della dottoressa Bruzzone”

Franca Leosini è sempre più apprezzata per il suo programma d’approfondimento, Storie Maledette. La giornalista e conduttrice nella puntata di domenica 18 marzo 2018 ha citato la crimonologa Roberta Bruzzone e la replica di quest’ultima non si è certo fatta attendere, così la Leosini ha chiosato sulla vicenda…

La nota criminologa Roberta Bruzzone, è stata citata durante l’intervista della giornalista Franca Leosini nel suo programma Storie Maledette, a Sabrina Misseri e Cosima Serrano, nella puntata andata in nda domenica 18 marzo 2018. Con le due donne, condannate all’ergastolo nei tre gradi di giudizio per l’omicidio di Sarah Scazzi, è stato tirato in ballo anche Michele Misseri, che fino al 2011 come consulente della difesa aveva proprio la Bruzzone. La conduttrice infatti ha ricordato che fu Misseri a dire di essere stato convinto dalla Bruzzone nell’accusare per l’omicidio della piccola Sara proprio la figlia Sabrina.

Immediata la replica della nota criminologa che su Facebook si è espressa così: “La Leosini non è aggiornata. Ci sono parecchie inesattezze, il rischio di mettere in scena un teatrino grottesco è sempre molto elevato”. Ai microfoni di Radio Capital la giornalista e conduttrice di Storie Maledette ha deciso di intervenire e rispondere al post social della Bruzzone. 

Non entro sulle scelte lessicali né su quelle di appartenenza ai vari programmi della dottoressa Bruzzone – ha dichiarato la giornalista – Ognuno ha il suo lessico. Io sono napoletana, e un narratore napoletano ha nel DNA degli squarci di ironia che chi è nato al nord potrebbe non avere”. Infine su Sabrina Misseri e Cosima Serrano, la Leosini ha raccontato: “Quale che sia la verità, sono profondamente convinta che non era un crimine da ergastolo. Quello che ho imparato nei 24 anni di Storie Maledette è la dicotomia sgomentevole nella valutazione dei reati da parte della magistratura: a parità di crimini o di reato o di ipotesi di un crimine, vedi dare 18 anni a una persona per un duplice omicidio, e magari l’ergastolo a due persone che, quand’anche fossero state loro, comunque sarebbe stato un delitto d’impeto, che non prevede l’ergastolo nel codice penale”.

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