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Anticipazioni Chi l’ha visto?: il feroce omicidio di Giancarlo Ricci, il “Canaro” è il vero assassino?

Chi l’ha visto? torna questa sera alle ore 21.15 su Rai 3 con una nuova puntata. Lo storico programma, che da sempre si occupa dei casi di sparizione e di cronaca nera, si soffermerà in particolare sul feroce omicidio di Giancarlo Ricci, ucciso nel 1988.

Chi l’ha visto? torna questa sera, 16 maggio 2018, alle ore 21.15 su Rai 3, in diretta dallo studio di via Teulada, in Roma. Lo storico programma, che da sempre si occupa dei casi di scomparsa e delle grandi inchieste di cronaca nera, concentrerà la propria attenzione sul brutale omicidio dell’ex pugile dilettante Giancarlo Ricci, avvenuto il 18 febbraio del 1988 a Roma. Il ventisettenne venne trovato morto in un prato della Capitale, trasformato in una discarica a cielo aperto. L’ex sportivo era stato seviziato, mutilato e semi carbonizzato. Nel programma, condotto da Federica Sciarelli, verrà ascoltata la mamma dell’uomo brutalmente ucciso, Vincenzina Carnicella.

Il legale della madre di Giancarlo Ricci ha fatto richiesta di nuove indagini alla Procura di Roma, atte a comprendere la dinamica e il movente dell’omicidio. A compiere il brutale delitto fu Pietro De Negri, proprietario di una toelettatura per cani nel quartiere romano Magliana. L’uomo di statura esile, soprannominato “Er Canaro” per via della sua professione, confessò le torture compiute ai danni di Giancarlo Ricci. De Negri fu condannato a 24 anni di reclusione ed è tornato in libertà nell’ottobre del 2005.

Qualcosa però non sembra quadrare e la mamma dell’ex sportivo sostiene: “Il canaro è un pupazzo. Non è stato lui a uccidere mio figlio“. La conduttrice Federica Sciarelli darà spazio alla madre dell’ex pugile, la quale lotta per sapere la verità. Secondo la donna non può essere stato Pietro De Negri: “Si è addossato la colpa perché qualcuno lo ha spaventato e gli ha detto che avrebbe fatto la stessa fine. Dentro il negozio c’erano quattro impronte di scarpe. Di chi sono?“. La madre inoltre si rivolgerà direttamente al condannato: “Se sei onesto vienimi a trovare e dimmi la verità”.

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