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Omicidio Sarah Scazzi, Sabrina Misseri presto fuori dal carcere?

Sono passati 8 anni dall’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010 e della cui morte sono state condannate in via definitiva all’ergastolo la cugina e la zia. Ad ottobre proprio Sabrina Misseri potrà beneficiare del suo primo permesso premio che potrebbe farle lasciare per un breve periodo il carcere di Taranto, dove sta scontando la sua pena.

Sono passati esattamente 8 anni dal terribile omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa nel primo pomeriggio del 26 agosto del 2010 dalle persone di cui si fidava di più: i suoi parenti. Cosa sia successo con assoluta certezza all’interno della villa dei Misseri resta un mistero. È evidente però che qualcuno ha ucciso la povera Sarah Scazzi. La sua morte non ha scosso solo i familiari, ma l’intera opinione pubblica in quanto a compiere il delitto, stando alla ricostruzione degli inquirenti, sono state la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano, entrambe condannate in via definitiva all’ergastolo. Lo zio Michele Misseri, che rivelò agli inquirenti dove si trovava il corpo della nipote, è stato condannato in via definitiva a 8 anni di reclusione per aver nascosto il cadavere della minorenne. L’uomo più volte si è autoaccusato del delitto della nipote, ma né gli inquirenti e né i giudici lo hanno creduto.

Proprio con l’anniversario della morte di Sarah Scazzi, come riporta la testata giornalistica locale La Voce di Manduria, si avvicina il primo permesso premio per la cugina Sabrina Misseri, rinchiusa nel carcere di Taranto dal 16 ottobre del 2010. Secondo l’ordinamento penitenziario un ergastolano che ha già scontato 10 anni di pena con una condotta impeccabile può presentare la richiesta dei benefici al giudice di sorveglianza. Calcolando lo scomputo di pena che abbuona al detenuto 45 giorni per ogni semestre di ubbidiente reclusione, la cugina di Sarah potrà lasciare la cella già a partire dal 17 ottobre prossimo, giorno in cui avrà scontato dieci anni (otto espiati effettivamente più i due graziati con lo scomputo dei tre mesi per ogni anno). La durata di un permesso premio, concesso dal giudice di sorveglianza dopo una consultazione con la direzione del carcere, non può superare i 15 giorni e non possono essere concessi più di 45 giorni complessivi di permessi l’anno.

Altra sorte per Cosima Serrano che, essendo stata arrestata il 26 maggio del 2011, potrà presentare tale richiesta di benefici a fine maggio del 2019. Qualora non si presentino problematiche (per esempio come l’inasprimento di pena per fatti contingenti), Sabrina e Cosima potranno godere dopo venti anni di espiazione, a saldo sempre degli sconti dei 90 giorni l’anno, della semilibertà che consentirà loro di lasciare il carcere ogni mattina per rientrare la sera.

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