Cose da VipPrimo Piano

Addio a Mr. Bean: l’annuncio sconvolge il web

Addio Mr. Bean! Il personaggio interpretato da Sir Rowan Atkinson, 63 anni, ha sconvolto il web. L’annuncio sulla “morte” del simpaticissimo personaggio è stata data in anteprima a Che Tempo Che Fa, in cui l’attore ha definito chiusa per sempre l’era del comico Mr. Bean. Atkinson è ora protagonista del terzo capitolo della saga dedicata a Johnny English, l’agente segreto pasticcione che fa il verso a James Bond, nelle sale dal prossimo 11 ottobre. Anche se è stato realizzato questo ultimo film, l’attore però sembra ormai rassegnato a dire definitivamente addio ai panni di Mr. Bean, il personaggio nato negli anni Novanta e che gli ha donato la fama mondiale.

Le parole di Mr. Bean

“Ho fatto tutto il possibile con questo personaggio, dubito che riapparirà mai”, ha detto l’attore inglese durante un’ospitata nello show di Graham Norton. Il tutto viene riportato dal giornale Daily Mail. Anche se la decisione sembra sia definitiva, potrebbe però esserci in futuro un suo ritorno, anche perché i numerosissimi fan non aspettano altro che lo sbadato Mr Bean torni ad apparire sul piccolo schermo: “Mai dire mai”, conclude Atkinson.

Tutte le bufale del web sulle morti degli attori

Già nel 2016 Atkinson era stato dato per morto! La fake news che si leggeva sul web lo voleva addirittura morto suicida. All’epoca, questo era l’annuncio che girava sul web: la notizia bufala era stata data attraverso un messaggio pubblicato sui social da The Entertainmentbebang.press, secondo cui Rowan Atkinson era morto suicida all’età di 58 anni. Ovviamente, la notizia all’epoca diventò subito virale. Come spesso accade in casi di questo tipo ossia di fake news, saltano all’occhio subito degli errori, a partire proprio dall’età dell’attore. Atkinson aveva infatti 61 anni ed è nato nel 1955. 

Nel 2016 la notizia della sua morte nascondeva anche qualche cosa in più: se si cliccava infatti sulla notizia si rimaneva vittima del clickjacking, un modo come un altro per essere “fregati” sul web e beccarsi qualche virus.

Luca Laurenti morto

Luca Laurenti morto? Assolutamente no. Il maestro e spalla comica di Paolo Bonolis sta benissimo; ci troviamo solo davanti all’ennesima fake news lanciata nel web. La notizia falsa è stata lanciata giovedì 4 ottobre 2018 dal sito Messangero.it, che con una “n” nel titolo e nella url cerca di trarre in inganno i lettori, cercando di farsi passare come la testata giornalistica Il Messaggero. Secondo la fake news, lo ripetiamo, riportata dal sito Luca Laurenti avrebbe perso la vita in ospedale in seguito ad una caduta con il paracadute; proprio come successo nella realtà al concorrente del Grande Fratello ed attore Pietro Taricone. Nonostante l’intervento chirurgico e terapia intensivo-rianimativa a cui sarebbe stato sottoposto, Laurenti sarebbe deceduto, scrive ancora la fonte. Una notizia falsissima e macabraLuca Laurenti, infatti, non ha avuto alcun tipo di incidente e sta benissimo.

Checco Zalone è morto!

Checco Zalone è morto in un incidente stradale“, è questa l’ennesima bufala, o fake news, circolata online tra ieri 1 e oggi 2 ottobre. A riportare la notizia falsa è stato il sito specializzato in bufale Il Messangero, il cui nome ricorda quello di un celebre quotidiano romano e che può facilmente trarre in inganno i lettori meno attenti. La moda di diffondere notizie false ha preso piede in maniera esponenziale negli ultimi anni su Internet, soprattutto per colpa dei social network e della velocità con cui permettono di diffondere queste bufale online, alle quali gli utenti meno svegli spesso e volentieri abboccano. Fake news che hanno anche permesso a personaggi politici di un certo spessore di vincere le elezioni: si pensi per esempio a Donald Trump. Dunque Checco Zalone è soltanto l’ultimo di una lunga serie di personaggi famosi divenuti “vittima” delle fake news.

Tra gli altri ricordiamo Gigi BuffonLino BanfiZucchero, Franco Battiato e Roberto Benigni, con questi ultimi due coinvolti più di una volta. Lo scopo di queste fake news è far si che gli utenti distratti clicchino sul link e aprano l’articolo, in modo che la “testata” aumenti le visualizzazioni e quindi i profitti. 

Pulsante per tornare all'inizio