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Offese atrocemente Tiziana Cantone dopo il suicidio: indagato il musicista salernitano

Dopo il suicidio di Tiziana Cantone, il musicista salernitano Antonio Foglia scrisse sulla sua pagina Facebook: “Quelle come te devono fare la tua fine”. Un’atroce offesa che non passò affatto inosservata. La madre della povera 31enne di Mugnano, Maria Teresa Giglio, aveva deciso di querelare l’uomo per diffamazione. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Salerno ha deciso di non archiviare l’inchiesta. Un nuovo passo in avanti sembra quindi restituire giustizia a Tiziana Cantone, suicidatasi dopo aver subito per oltre un anno una vera e propria gogna dopo essere stata vittima della diffusione in rete, senza il suo consenso, di alcuni video hot che la vedevano protagonista. Filmati in cui i volti maschili non erano mai visibili e riconoscibili, mentre quello della ragazza sì.

La Procura di Salerno aveva interpellato, nel corso delle indagini, il social network Facebook richiedendo l’indirizzo identificativo di Antonio Foglia. La risposta del social fu secca e decisa: “La libertà di parola negli Stati Uniti gode di un regime privilegiato e nessuno è perseguibile per l’esercizio di tale funzione”. Preso atto di ciò il pm aveva chiesto l’archiviazione, ma la decisione del gip ha rimesso tutto in discussione. Le indagini quindi per diffamazione nei confronti di Tiziana Cantone andranno avanti. Una piccola soddisfazione per Maria Teresa Giglio che, fin dal primo giorno, continua a lottare per ottenere giustizia e che nei giorni scorsi è stata querelata dall’ex compagno della figlia, Sergio Di Palo. Quest’ultimo è stato rinviato a giudizio.

Caso Tiziana Cantone: ecco chi è l’ex fidanzato Sergio Di Palo

Il gup ha ritenuto che Sergio Di Palo deve essere processato per le accuse di simulazione di reato, calunnia, accesso abusivo del sistema informatico in merito proprio all’inchiesta riguardante il caso di Tiziana Cantone. Ma chi è Sergio Di Palo? E cosa ha fatto? L’uomo è un imprenditore napoletano, più grande d’età di Tiziana. I due si erano conosciuti diverso tempo prima di intraprendere la relazione sentimentale. Tiziana in quest’ultimo vedeva un vero uomo, forte, capace di proteggerla. Caratteristiche che cercava nella futura persona da avere al suo fianco. I due, dopo essersi fidanzati, per un periodo hanno convissuto. Poi la diffusione dei video. Il rapporto si è incrinato e i due si erano lasciati. Tiziana Cantone era tornata a vivere a Mugnano, ma continuava a sentire Sergio Di Palo. Proprio in quel momento così difficile l’uomo ha presumibilmente ferito ulteriormente la ragazza, già così fragile, scrivendole “Per me sei solo un buco“. Una frase pesante. Stando alla ricostruzione dei fatti, le accuse a lui imputate fanno riferimento a tre momenti diversi: la simulazione di reato risale alla falsa denuncia di smarrimento del telefonino, fatta da Di Palo assieme a Tiziana nell’aprile del 2015; mentre la calunnia riguarda la prima denuncia sporta nel maggio del 2015, nei confronti di cinque persone accusate in un primo momento di aver diffuso i filmati, scagionati dalla stessa ragazza nella sua terza denuncia, nella quale ammetteva che la storia dello smarrimento del cellulare non era veritiera e che in accordo con l’ex dichiarò il falso. Per quanto riguarda l’accusa d’accesso abusivo nel sistema informatico del telefonino della 31enne, essa si riferisce al tentativo di assoldare un consulente privato per entrare nel cloud dell’ex fidanzata e rimuovere alcune tracce, tra cui una serie di conversazioni avvenute proprio con Tiziana.

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