Gessica+Lattuca%2C+la+Bruzzone%3A+%26%238220%3BLa+pista+della+prostituzione+%C3%A8+quella+giusta%26%238221%3B
velvetgossipit
/2018/11/14/gessica-lattuca-la-bruzzone-la-pista-della-prostituzione-e-quella-giusta/amp/

Gessica Lattuca, la Bruzzone: “La pista della prostituzione è quella giusta”

Cresce la preoccupazione per Gessica Lattuca. Sono passati esattamente tre mesi dalla scomparsa della 27 enne di Favara. Le ricerche e le indagini proseguono. In queste settimane, gli investigatori hanno seguito diverse le piste. Si è parlato di un giro di prostituzione della zona in cui pare che giovane madre sia stata coinvolta dal suo ex datore di lavoro Gaspare Volpe. Inoltre, gli inquirenti hanno indagato su delle tracce di sangue rinvenute all’interno dell’abitazione dell’ex compagno di Gessica, Fillippo Russotto. La Scientifica ha, però, smentito che le tracce possano appartenere alla giovane. 

Vincenzo Lattuca, il fratello di Gessica, sostiene che la ragazza era tranquilla e che mai si sarebbe aspettato che lei potesse sparire nel nulla. Gessica si sarebbe allontanata per una via del paese piuttosto frequentata e non crede che, in paese, a quell’ora nel mese di agosto, nessuno abbia visto e sappia nulla di quanto sia capitato alla 27 enne.

A dire la sua opinione sul caso è anche Roberta Bruzzone. La criminologa e psicologa forense esprime la sua idea sulla vicenda sulle pagine del settimanale Giallo (che potete trovare in edicola dal 15 al 21 novembre). A detta dell’esperta, la storia familiare e sentimentale della giovane rappresenta un punto di partenza imprescindibile sotto il profilo investigativo. Gessica era una donna fragile sotto il profilo psicologico e con l’incombente esigenza di sfamare i suoi quattro figli, viste le gravi difficoltà economiche. “Ritengo molto probabile che qualcuno possa essersi approfittato di tali vulnerabilità senza scrupoli” afferma la criminologa. La Bruzzone poi conclude: “Ritengo che proprio la pista del giro di prostituzione sia quella più interessante da seguire e che l’ipotesi omicidiaria sia quella corretta da considerare“. 

La famiglia di Gessica ha, però, sempre negato il coinvolgimento della ragazza nel giro di prostituzione. In particolare, Giuseppina Caramanno, la madre della 27 enne aveva dichiarato: “Non esiste che mia figlia si prostituiva. Queste cose le smentisco, mia figlia non lo ha mai fatto. Io a Favara sono piena di amici e se mia figlia si fosse prostituita, io sarei stata la prima a saperlo, inseme a Filippo Russotto”. 

La pista del giro di prostituzione e dei ricatti “a luci rosse”

In questo giro, sarebbero coinvolte non solo ragazze residenti a Favara, ma anche ad Agrigento e Castrofilippo. Gli incontri fra queste e i clienti sarebbero avvenuti in località appartate, lontane da occhi indiscreti e spesso in autovetture o in casolari di campagna in disuso. Ma non è tutto qui. Pare, infatti, che alcune delle ragazze coinvolte fossero solite filmare le effusioni con un cellulare nascosto nelle borsette. Tutto questo all’insaputa del cliente di turno e per poterlo, in seguito, ricattare. Stando a quanto riportato da Leggo, qualcuno avrebbe riferito agli investigatori che alcune delle ragazze sarebbero state minacciate di morte dai clienti ricattati, tanto che qualcuno avrebbe avvisato le ragazze: “Se continui a ricattarmi farai la fine di Gessica“.

Nel corso della puntata di Quarto Grado, andata in onda il 9 novembre, si è appreso poi che nel gennaio 2018 arrivò ai carabinieri di Favara una lettera anonima. In questa lettera si denunciava il succitato giro di prostituzione e un vero e proprio ricatto a luci rosse.

 

 

Exit mobile version