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Roberta Ragusa, la Bruzzone: “Per Logli arriva la resa dei conti”

“Per Antonio Logli, giudicato colpevole in Appello dell’omicidio della moglie Roberta Ragusa, si attende il giudizio definitivo della Corte di Cassazione. Se la sentenza fosse confermata, ipotesi che ritengo assai realistica, per lui si aprirebbero immediatamente le porte del carcere”. E’ quanto afferma Roberta Bruzzone sulle pagine del settimanale Dipiù. La criminologa poi continua: “Per Antonio Logli ci sarà la resa dei conti finale, sotto il profilo giudiziario, con l’ultimo grado di giudizio, quello affidato ai Supremi Giudici della Corte di Cassazione”. La Bruzzone, nella sua rubrica, ripercorre le fasi del processo dicendosi completamente d’accordo con quanto affermato dai giudici finora. La Corte di Assise di Appello di Firenze ha pienamente confermato la validità dell’impianto accusatorio puntando sul movente di matrice economica

“Illogico pensare ad un allontanamento volontario”

Antonio Logli, temeva che con una separazione, presa in considerazione da Roberta, ci sarebbero stati dei “contraccolpi economici“. La coppia Logli-Ragusa versava da tempo in irreversibile stato di crisi matrimoniale a causa della protratta relazione del marito con Sara Calzolaio (la giovane dipendente dell’autoscuola di famiglia ed ex baby sitter dei figli della coppia). La separazione dalla moglie, avrebbe comportato per Logli la perdita della scuola guida in proprietà con la donna e della casa, di proprietà dei genitori di Roberta. “Gli interessi economici dei coniugi erano strettamente intrecciati e non facilmente districabili vista la partecipazione in forma societaria all’attività di famiglia alla cui conduzione la Ragusa era principalmente dedita”, hanno scritto i giudici. Questi ultimi, sulla base di questo, affermano che sul caso di Roberta “è illogico pensare ad un allontanamento volontario“. 

E solo la morte – afferma a proposito Roberta Bruzzone – è in grado di cancellare ogni traccia di una donna con il profilo vittimologico di Roberta: madre, moglie, donna tradita e delusa ma, soprattutto, moglie molto scomoda per il marito fedifrago sotto il profilo patrimoniale”. La criminologa poi conclude: “Roberta Ragusa è morta proprio la notte della sua scomparsa, lo scrivono i giudici di primo e di secondo grado a chiare lettere. Non ritengo ci sia spazio per valutazioni diverse sul punto. Ecco perché sono convinta che anche i Supremi Giudici confermeranno la condanna“.

Roberta Ragusa, parla la Bruzzone: “Antonio Logli ha manipolato suo figlio”

 Intervistata da Il Tirreno, l’esperta interviene dopo le parole di Daniele Logli nello studio di Quarto Grado. “Antonio Logli è un bugiardo, un manipolatore e ha ucciso Roberta Ragusa. Lo dicono due sentenze, non io. Le parole di suo figlio in tv? Non ho dubbi che siano genuine, ma si è convinto di qualcosa che non sta né in cielo, né in terra. Io ritengo che sia stato manipolato. In ogni caso ciò che ha detto conta come il due di picche. E ai fini della sentenza della Cassazione la sua attendibilità è pari a quella di una persona che parla con gli amici al bar”.

“Umanamente lo comprendo (Daniele, ndr) – spiega a Il Tirreno -, anche perché in questa storia ha pagato un prezzo altissimo. Ma sbaglia: Roberta è morta assassinata dal marito Antonio Logli. Se Daniele non ci crede, glielo spiegheranno i giudici. Dall’impianto accusatorio suo padre emerge come un bugiardo e un manipolatore“. La criminologa aggiunge: “Dobbiamo poi considerare che dal 2012 Daniele ha continuato a vivere con il padre, dipendendo da lui sia dal punto di vista economico e forse anche da quello psicologico“. Vero è che se la sentenza su Antonio Logli dovesse essere confermata, lui andrà in carcere.

Alla domanda se anche in questo caso, Daniele possa continuare a credere nell’innocenza del padre, l’esperta replica: “Io mi occupo di manipolazione di tipo affettivo da tanti anni. Non so se sia questo il caso, ma quando una persona interrompe i contatti sistematici col manipolatore, si apre uno spazio maggiore di autocritica e di margine decisionale. Astrattamente però è anche possibile che Daniele rimanga convinto dell’innocenza del padre e che, se andrà in carcere, resti ad aspettarne la sua scarcerazione”.

 

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