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Sarah Scazzi, la Bruzzone: “Giusto lo sconto di pena per Sabrina”

Sulle pagine del settimanale Giallo (che potete trovare in edicola dal 27 dicembre al 2 gennaio) la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone commenta lo sconto di pena per Sabrina Misseri. La ragazza, condannata all’ergastolo per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi, potrà infatti usufruire di 495 giorni di liberazione anticipata, pari a un anno e quattro mesi. Il motivo? Attiva partecipazione all’opera di rieducazione. La Misseri, durante la detenzione, si è mostrata collaborativa e disponibile al dialogo conseguendo il diploma di scuola superiore e partecipando a progetti di rieducazione. “Il nostro ordinamento carcerario prevede che un detenuto la cui condanna è passata in giudicato possa accedere a una serie di benefici” esordisce la Bruzzone.

“Sabrina Misseri non fa eccezione”

“Il regolamento vale anche per i condannati all’ergastolo – continua la criminologa -. A patto che il detenuto in carcere si comporti in maniera corretta e partecipi a tutte le attività proposte nel percorso rieducativo. Sono invece esclusi dai benefici i condannati all’ergastolo più duro, chiamato ostativo, riservato, per esempio, ai capi delle organizzazioni criminali più pericolose”. L’esperta poi conclude: “Uno dei benefici che solitamente si applicano a tutti i detenuti, salvo rare e specifiche eccezioni, è la cosiddetta liberazione anticipata, ossia uno sconto di 3 mesi per ogni anno di condanna scontata in carcere. E Sabrina Misseri, naturalmente, non fa eccezione“.

Da evidenziare è come il Tribunale abbia disgiunto la valutazione complessiva sulla sua condotta in carcere dalla mancata rivalutazione critica sull’omicidio e sul depistaggio. Sulla scorta delle indicazioni dei Supremi giudici sul punto, il Tribunale ha rilevato infatti che “il requisito della partecipazione all’opera di rieducazione non può ritenersi non integrato per la sola circostanza che il condannato continui a proclamare la sua estraneità ai fatti”. In pratica, non può assumere valenza di pregiudizio decisivo il suo continuare a negare di essere stata l’autrice dell’omicidio; né per questo essere esclusa dai benefici previsti dall’articolo 54 dell’ordinamento penitenziario, se fra i paletti posti dallo stesso articolo figurano indubitabili prove di partecipazione all’opera di rieducazione.

Sarah Scazzi: sofferenza della madre per liberazione anticipata di Sabrina

Dopo la decisione del Tribunale, non si è fatta attendere la replica di Walter Biscotti, legale di Concetta Serrano, madre della piccola Sarah. L’avvocato ha detto la sua a fanpage.it, soffermandosi in particolare sulla sofferenza patita dai familiari. “Che dire, non c’è nulla di strano. Come ogni detenuto Sabrina ha maturato annualmente dei giorni che, sommandosi, hanno portato al piccolo bonus di cui si è sentito parlare. Ma non cambia la sua posizione. Purtroppo, tuttavia, ogni volta che spunta una notizia sul caso di Sarah a mamma Concetta si spezza il cuore di nuovo“. Biscotti poi continua: “Nulla è cambiato, c’è una sentenza definitiva della Cassazione che condanna le due donne (Sabrina e la madre Cosima, ndr) per l’omicidio della piccola Sarah, per quanto riguarda la giustizia la parola fine è stata scritta“.

Il legale parla poi del movimento innocentista a favore delle due detenute, nato dopo la messa in onda della puntata di Storie Maledette. “I grandi casi mediatici sono fatti di ondate di colpevolismo e innocentismo, per quanto ci riguarda la storia è chiusa, ci sono tre gradi di giudizio e almeno 30 giudici che si sono pronunciati in proposito, non esistono dubbi. Piuttosto, questo continuo riaccendersi e spegnersi dei media non fa che riattivare il dolore di una famiglia che non può dimenticare. Il papà, la mamma e il fratello di Sarah pensano a lei ogni singolo minuto e se solo riescono a trovare un momento di pace, quel dolore viene riattivato da questo genere di notizie“. L’avvocato di Concetta conclude: “Per fortuna hanno la loro fede (gli Scazzi sono testimoni di Geova, ndr), ma per loro continua a essere molto dura“.

 
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