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Sissy Trovato Mazza è morta: chi era e cosa è successo

Non ce l’ha fatta Sissy Trovato Mazza. L’agente di polizia ridotta in stato vegetativo da un colpo di pistola si è spenta a seguito di una grave infezione che ha complicato il quadro clinico già piuttosto delicato della donna. Sissy è morta ieri 12 gennaio 2019 nella casa di famiglia a Taurianova (Reggio), dove era stata trasferita una volta compreso dai medici che per lei non ci sarebbero state più speranze. 

Era il 1 novembre 2016 quando la 28enne fu ritrovata in fin di vita nel vano dell’ascensore dell’ospedale civile di Venezia, dove era in servizio esterno. Il proiettile le aveva trapassato la parete cranica riducendola in stato vegetativo. Per due anni Sissy ha lottato eroicamente, aggrappandosi alla vita, ma dopo interventi chirurgici e complicazioni di ogni sorta il suo corpo ha ceduto. Il caso venne inizialmente trattato come tentato suicidio ma, alcuni dettagli hanno poi direzionato le indagini sulla pista dell’omicidio. Prima di venire colpita da quel proiettile Sissy stava portando avanti una vera e propria battaglia contro gli abusi in carcere. La ragazza era in servizio all’istituto di pena femminile della Giudecca di Venezia. Proprio tale scenario, che fa da sfondo alla tragedia è stato oggetto di inchieste giornalistiche e servizi televisivi.

Il ricordo dei concittadini

Come riportato da fanpage.it,  tutta la comunità di Taurianova, in queste ore, piange la giovane concittadina e servitrice dello Stato. “Non doveva finire così”, “Rip guerriera“, sono alcuni dei centinaia di commenti sono apparsi sotto il post che annuncia la morte della ragazza su Facebook, nel gruppo del comitato civico Sissy la Calabria è con te, dove si legge: “Tra le tante e tante stelle questa sera si è aggiunta un’altra che tra tutte è la più bella, illumina la Terra con quel sorriso radioso: questa nuova Stella ha un nome, si chiama Sissy La Guerriera“.

Morte Sissy Trovato Mazza: troppe anomalie sul caso

Recentemente, il gip Barbara Lancieri aveva disposto nuove indagini sul caso di Sissy Trovato Mazza. A chiedere con insistenza che la vicenda non venisse archiviata è stato l’avvocato Fabio Anselmo, che sta assistendo la famiglia della donna. Per i genitori non c’erano elementi per pensare che Sissy potesse maturare il tentativo di suicidio. “Non si sarebbe mai sparata. Aveva cambiato casa, era felice della sua squadra di calcio, tornava quasi ogni settimana da noi“, ha raccontato la mamma. Ma sul lavoro c’erano problemi: “Mi aveva detto che aveva trovato della droga. Si era iscritta all’università perché non voleva essere un semplice agente”.

A commentare il caso era stata anche la criminologa Roberta Bruzzone. “Tutti gli elementi di questa inchiesta vanno sviluppati. Non torna nulla. Non torna il posizionamento dell’esplosione del colpo di arma da fuoco, non torna il fatto che dovrebbe essere un colpo esploso a distanza ravvicinata ma all’interno dell’arma non c’è sangue“.

La criminologa aveva poi ribadito che quel posizionamento sarebbe da ritenersi “anomalissimo per un suicidio“, a partire dal fatto che la giovane fu ritrovata con l’arma ancora impugnata, aspetto davvero anomalo in casi simili. “E’ molto strano che lei impugnasse l’arma in modo così preciso, potrebbe essere un riposizionamento”, aveva affermato. E poi non torna la questione del telefonino. Nel video delle telecamere interne all’ospedale, Sissy è ripresa mentre, molto probabilmente, parla al telefono con qualcuno. Quel cellulare è stato però ritrovato nel suo armadietto alcuni giorni dopo il tragico accaduto.

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