A un mese dalla morte di Sissy Trovato Mazza, una sua collega del carcere della Giudecca rompe il silenzio. A Fanpage.it, la donna racconta dall’interno gli ultimi mesi della giovane agente di polizia penitenziaria. “Alla morte di Sissy, le detenute erano molto tristi, hanno scritto lettere alla famiglia e chiesto al cappellano una messa commemorativa per lei” esordisce l’agente della Giudecca.
Sulla reazione delle altre colleghe, dice: “Le più giovani, quelle entrate da poco, sono rimaste colpite dalla morte di Sissy, le colleghe anziane invece non erano molto coinvolte. Alcune hanno commentato addirittura che non apparteneva al corpo da più di un anno (Sissy era stata sospesa dal servizio perché ridotta in stato vegetativo dal colpo di pistola, ndr) o che è meglio che sia andata così, visto quello che Sissy stava facendo (riferito alle segnalazioni comportamenti di altri colleghi, ndr.). In generale, da quando è venuta fuori la notizia delle lettere, c’è stato moltissimo nervosismo e una di loro ha avuto un crollo“.
La collega di Sissy parla poi delle denunce della 28enne: “Ricordo che tra il 16 e il 20 ottobre 2016, poco prima di quel maledetto giorno all’ospedale, Sissy mi riferì che non parlava più con nessuno, soprattutto nel sopravvitto, dove lavorava. A detta sua i colleghi l’avevano isolata perché aveva trovato e segnalato la droga“. Segnalazione che, però, non è emersa nella prima tranche d’indagine della commissione ispettiva. “Sono certa che Sissy l’ha presentata. Fu proprio lei a dirmi che aveva segnalato di aver trovato una dose di cocaina” afferma la donna.
“Mi disse che qualcuno le aveva detto che se non si fosse fatta gli affari suoi avrebbero fatto passare quella droga per sua e lei per una poliziotta corrotta. Era spaventata e anche io per lei, le consigliai di mettersi in aspettativa, ma non lo fece. Era agguerrita”. L’agente della Giudecca afferma poi di aver visto quella relazione: “Sì, Sissy me l’ha fatta leggere. Le relazioni presentate da lei erano due, una sulla collega sorpresa a baciare una detenuta e l’altra sulla coca“. Alla domanda se Sissy possa essersi suicidata, la donna conclude: “Mai e poi mai“.
Come scrive Lacnews24, sarebbero state rinvenute tracce biologiche sull’arma. Al momento non si sa se queste tracce appartengano alla donna oppure a qualcun altro ed è per questo che occorre effettuare altre analisi. Ma non è detto comunque che gli accertamenti diano una risposta certa e sicura visto che gli eventuali materiali rinvenuti risalgono ad oltre due anni fa, ossia quando è accaduto il fatto. Vero è che gli accertamenti disposti dagli inquirenti veneti arrivano con grande ritardo. In un primo momento la Procura di Venezia, infatti, aveva ipotizzato che Sissy si fosse suicidata arrivando chiedere l’archiviazione del caso.
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