Cose da Vip

Il Nome della Rosa: John Turturro è Guglielmo Da Baskerville

Il romanzo di Umberto Eco Il Nome della Rosa, best seller mondiale, dopo essere già diventato un film di successo diretto da Jean-Jaques Annaud con un impareggiabile Sean Connery, è diventato un telefilm in onda da lunedì 4 marzo su Raiuno per quattro grandi prime serate. Una coproduzione internazionale che vede tra i suoi protagonisti l’attore americano di origini italiane John Turturro, Rupert Everett, Damian Hardung, Fabrizio Bentivoglio, Greta Scarano e Roberto Herlitzka.

Ci hanno creduto in tanti in questa coproduzione internazionale tra Italia e Germania: infatti gli otto episodi tratti dal best seller mondiale di Umberto Eco Il Nome della Rosa sono stati venduti negli Stati Uniti, Francia, Sudamerica, Germania. L’inglese BBC per la prima volta, da trent’anni a questa parte, la trasmetterà in prima serata. Segno che c’è grande fiducia per questo prodotto che vede la regia di Giacomo Battiato e un cast stellare.

John Turturro sarà Guglielmo Da Baskerville, Damian Hardung il giovane Adso, Rupert Everett l’inquisitore Bernardo Gui, Alessio Boni il frate francescano rinnegato Dolcini. E poi Greta Scarano, Fabrizio Bentivoglio, Stefano Fresi, Michael Emmerson, James Cosmo, Richard Sammel, l’americano protagonista di tante serie tv made in Usa tra cui “Lost” Sebastian Koch.

Quattro grandi prime serate a partire da lunedì 4 marzo che vedono le gesta del monaco francescano inglese, Guglielmo Da Baskerville appunto, scelto per mediare la “Disputa” nell’incontro tra la delegazione di Papa Giovanni XXII e quella dei dotti francescani accusati di voler destituire il potere temporale della Chiesa. L’arguto uomo di fede dovrà vedersela anche con vari delitti, per la cui soluzione si avvarrà di un approccio scientifico e del metodo deduttivo anche quando tutto sembrerà frutto di forze sovrannaturali.

“Ringrazio il regista Giacomo Battiato per avermi scelto per questo ruolo splendido ma anche per essersi reso conto che io, in fondo, sono un uomo inglese. In me c’è una grande parte inglese e ci voleva un italiano per scoprirla”, ha detto Turturro durante la presentazione ufficiale della serie tv. “All’inizio sono stato colpito dall’idea di interpretare questo personaggio, poi ho letto il libro e l’ho trovato fantastico, il racconto di un mondo che ha degli elementi estremamente attuali, ancora oggi pertinenti a quelli che sono i temi moderni. Ho capito quindi che grande privilegio era dare corpo al brillante e intelligente monaco francescano e che opportunità fosse scoprire questo mondo tutto nuovo, quello del medioevo ai tempi di Guglielmo Da Baskerville”.

L’attore è sembrato molto colpito dal livello dei suoi compagni di set. E’ stata una grande esperienza lavorare  con questo cast, attori italiani bravissimi e preparati. Sono stati bravi anche perché non è facile recitare con quella spontaneità in una lingua che non è la tua, l’inglese. Ci sono stati dialoghi particolarmente impegnativi, complicati, che hanno rappresentato una sfida. So cosa significa recitare in un’altra lingua e sono rimasto toccato e commosso dalla riuscita della grandiosità di questo progetto”.

Tra i tanti, è stato Roberto Herlitzka a suscitare in John Turturro una vera ammirazione: nonostante infatti l’attore italiano non parli una parola d’inglese, durante i loro dialoghi è stato talmente convincente da fargli pensare che, se non avesse saputo nulla di lui, lo avrebbe scambiato per un attore di madrelingua. “Non solo io, anche gli altri attori stranieri gli si rivolgevano in inglese pensando che fosse inglese. Non solo Roberto quando diceva le sue battute in inglese era chiaro, comprensibile e in grado di essere perfettamente capito, ma era persino ironico. Una volta abbiamo fatto una prova nel mio camerino scambiandoci le battute e sono rimasto letteralmente a bocca aperta perché per lui ogni frase era una grande sfida”.

Nonostante il ruolo, non ha mai visto il film di Jean-Jaques Annaud. “Non ho visto il film originale, quello con Sean Connery, non perché non ami Sean Connery ma perché, avendo avuto da ragazzino a casa una bambola con le fattezze di Sean Connery nei panni di James Bond, ho pensato che non sarebbe stato utile vedere quel film interpretato da lui. Per me Sean Connery non è Guglielmo Da Baskerville, ma l’agente segreto di Sua Maestà 007”.

John Turturro non solo è il protagonista di Il Nome della Rosa ma ne è anche sceneggiatore, insieme allo stesso Battiato, ad Andrea Porporati e a Nigel Williams, e produttore esecutivo. “Quello a cui tenevo di più in questo progetto era inserire quanto più “Umberto Eco” possibile all’interno della sceneggiatura. Oltre a metterci del mio, per quanto riguarda il personaggio intendo, non doveva essere trascurato l’aspetto della filosofia, della religione, della scienza, elementi che sono molto interessanti all’interno del libro. Tanto più Umberto Eco si metteva nella sceneggiatura, quanto più questa serie sarebbe venuta fuori”.

Photo Credits: Ufficio Stampa Rai

 

Stefania Fiorucci

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