Il comico Ian Cognito muore sul palco ma il pubblico non se ne accorge e continua a ridere pensando sia uno scherzo. Questa la triste e bizzarra vicenda raccontata dalla Gran Bretagna. Protagonista della tragedia è stato il cabarettista Ian Cognito, deceduto l’11 aprile 2019 proprio nel corso di un’esibizione. L’uomo è stato colto da un infarto su quel palcoscenico che aveva calcato così tante volte. Il decesso è arrivato all’età di 60 anni (moltissimi dei quali trascorsi in scena). L’ultimo calcato è stato quello del The Atic Bar di Bicester (nell’Oxfordshire, in Inghilterra.). Lì, il comico si è accasciato all’improvviso ma nessuno si è preoccupato di soccorrerlo. L’uomo è restato seduto su uno sgabello per alcuni minuti ma il pubblico ha continuato a ridere credendo si trattasse di una gag. Ad un certo punto due infermieri presenti tra il pubblico hanno cominciato ad avere qualche dubbio. Così, lo hanno finalmente soccorso ed hanno chiamato un’ambulanza.
Impossibile purtroppo sperare in un lieto fine. I paramedici dell’ambulanza non hanno potuto far altro che constatare il decesso del comico. Paul Barbieri – questo il vero nome di Ian Cognito – in effetti non si sentiva bene già prima di salire sul palco ma aveva preferito esibirsi lo stesso. A rivelarlo è stato il conduttore dello show, Andrew Bird. Per uno strano scherzo del destino, il comico aveva parlato di morte ‘in diretta’ pochi minuti prima che questa sopraggiungesse davvero: “Immaginate se morissi qui di fronte a voi”, aveva ipotizzato. Ciò che non sapeva, tuttavia, era che quello sarebbe stato davvero il suo canto del cigno, l’ultima esibizione della sua vita. L’apice della carriera era arrivata nel 1999, quando aveva vinto il Time Out Award per Stand-up Comedy. Il pubblico apprezzava la sua comicità e lo seguiva teatro dopo teatro.
Commosso Bird, incredulo di fronte ai fatti: “Tutti in mezzo alla folla, me incluso, pensavano che stesse scherzando. Anche quando sono salito sul palco e gli ho toccato il braccio, mi aspettavo che lui dicesse ‘Buuh’“. Così purtroppo non è stato: il comico era morto davvero.
L’infarto può portare alla morte e, anche quando ciò non accade, causa non pochi problemi alla salute del povero malcapitato. Ovviamente ci sono dei fattori scatenanti che alla fine portano all’esplosione e, quindi, all’attacco di cuore. Gli esperti tuttavia hanno notato un particolare davvero curioso: a Natale si verifica un vero e proprio picco. A mettere i puntini sulle i è stato uno studio condotto dall’Università di Lund, in Svezia, prontamente pubblicato sulla rivista scientifica The British Medical Journal. Anche in questo caso i motivi sono molteplici. Tra di essi, fenomeni sociali quali festività, grandi eventi sportivi e ritmi circadiani. I ricercatori sono stati in grado di capire anche il giorno e l’ora esatti nei quali si verificano più infatti rispetto a tutto il resto dell’anno. Si parla del 24 dicembre alle ore 22, in piena vigilia. Tale dato è emerso da un’indagine statistica condotta su circa 300mila infarti del miocardio diagnosticati tra il 1998 e il 2013.
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