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Omicidio Mario Biondo, fu suicidio simulato: i genitori vicini alla verità

Sono passati 6 anni dalla morte di Mario Biondo: forse però finalmente potrebbe esserci una svolta nel caso. I genitori, partecipando all’ultima puntata de La Vita In Diretta, hanno fornito elementi interessanti su cui starebbero indagando gli inquirenti.

“Sono stati anni difficili, è stata dura, ma ora siamo a buon punto” ha raccontato la mamma ai due conduttori. “È stato il nostro perito di parte a notare l’ematoma alla testa”, ha precisato la mamma di Mario. Le incongruenze emerse finora comunque sono molte, come quelle relative alle attività informatiche. 

L’inviato Rai ha spiegato: “Sul suo computer ci sono attività fino al 12 luglio, con accessi remoti da luoghi piuttosto distanti rispetto all’abitazione. E il telefonino alle 5.59 fa un accesso su WhatsApp“.

Omicidio Mario Biondo, spunta messaggio sospetto sul telefono della moglie

La moglie di Mario Biondo sapeva dell’omicidio ancora prima che degli inquirenti? E’ quanto emerge da una rivelazione fatta durante il programma Le Iene. Non vi è ancora certezza ma pare che la moglie avesse ricevuto un tweet di condoglianze per la morte del marito Mario ben prima del rinvenimento del cadavere. 

Omicidio Mario Biondo, ecco perchè non si è suicidato: “Aveva scoperto qualcosa sulla moglie”

La morte di Mario Biondo, classificata inizialmente come suicidio, ha tante domande e ancora pochissime risposte. Ora però, sembrerebbe che il cerchio delle indagini si stia stringendo intorno al rapporto che Mario aveva con la sua consorte: la conduttrice televisiva spagnola Raquel Sanchez Silva.

Secondo quanto riportato dalle Iene, pare che la madre del ragazzo abbia dichiarato che il figlio forse aveva scoperto qualcosa sulla moglie. Sempre la madre sostiene che suo figlio sia venuto a conoscenza di qualcosa di molto grave e sconvolgente. Dai due personal computer sono scomparsi tantissimi file, ma le analisi da parte dei tecnici voluti dai magistrati italiani hanno fatto emergere molti nuovi elementi. 

Mario Biondo, Roberta Bruzzone spiega: ecco perché non si è suicidato

La criminologa Roberta Bruzzone torna ad occuparsi, nella sua rubrica sul settimanale Giallo, della misteriosa morte di Mario Biondo, svelando perché a suo avviso il cameraman palermitano non si è suicidato. Ma facciamo qualche passo indietro. Mario Biondo era un giovane operatore televisivo che per lavoro si trasferì a Madrid. Lì incontrò sua moglie, Raquel Sánchez-Silva, nota giornalista spagnola, con la quale si sposò. La loro storia sembrava apparentemente quella di qualsiasi altra coppia fino a quando, il 30 maggio del 2013, Mario fu trovato impiccato, parzialmente sospeso da una mensola, con un foulard

Il caso venne archiviato come suicidio dopo un mese ma un giudice spagnolo, grazie alle continue lotte dei genitori, ha riaperto le indagini per fare chiarezza. Il medico legale aveva confermato l’ipotesi del suicidio, ma i genitori del cameraman non hanno mai creduto al gesto estremo. Per tali ragioni si rivolsero alla giustizia italiana e attualmente vi indaga anche la Procura di Palermo. Proprio grazie a ciò i familiari del ragazzo hanno presentato denuncia presso il Tribunale di Madrid contro quanto dichiarato dal medico legale in quanto, stando alle relazioni compilate da esperti italiani e da un criminologo spagnolo, Mario Biondo non è morto impiccato. Qualcuno ha quindi messo in scena il suicidio.

Secondo la criminologa Roberta Bruzzone (consulente tecnico della famiglia di Mario Biondo) si è trattato di una grossolana messinscena. Sono troppi gli elementi che non tornano. Dopo 5 anni di depistaggi da parte di una serie di soggetti coinvolti nell’inchiesta, siamo vicini alla verità“, scrive l’esperta su Giallo aggiungendo: “I magistrati italiani sono riusciti a ottenere copia delle foto scattate dalla scientifica al momento del rinvenimento del corpo.

Si tratta delle foto che, per ben due anni, inspiegabilmente non erano state messe a disposizione della famiglia”. “Quelle foto – in conclusione per Roberta Bruzzone – confermano che il posizionamento del corpo è incompatibile con un suicidio. Così, le autorità spagnole hanno riaperto il caso. A finire sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati spagnoli è stato, in particolare, l’operato del medico che intervenne sulla scena ed esaminò la salma. Secondo il team di esperti ingaggiati dai Biondo, il medico legale avrebbe alterato la documentazione. Secondo la denuncia presentata contro il medico, sarebbero falsi anche i risultati dell’autopsia. E ora dovrà sbrogliare l’intricata matassa proprio la magistratura spagnola”.

 

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