Londra 1921. Un giovane archeologo appena laureatosi all’Università di Cambride la cui passione è la civiltà egizia e quella del vicino oriente antico. Lui si immagina di andare all’avventura per questi paesi alla ricerca di tesori dell’umanità perduti. Ma è un giovane ragazzo squattrinato ed ha perso l’intera famiglia durante la I guerra mondiale e non può permettersi di pagare i viaggi in questi straordinari paesi.
Non riesce ad avere i fondi dall’Università perché all’inizio del suo percorso di studi aveva picchiato un professore e si era distinto negativamente all’interno della facoltà.
Il povero ragazzo vorrebbe uscire dal suo ruolo convenzionale e poter viaggiare e scavare come il suo idolo Helmut Goebb. Questo signore non era un archeologo convenzionale, ma un ricco uomo d’affari appassionato di archeologia che riusci a portare grosse novità all’interno della disciplina.
Il signor Goebb rivoluzionò il sistema di scavo, apportando delle nuove tecniche tutt’ora insegnate negli atenei e cosa più importante riuscì ad identificare la mitica città di Rydt da cui secondo i testi sacri nacque l’umanità.
Tom inizia a lavorare in una fabbrica per racimolare qualche soldo per i suoi studi, quando a un certo punto lui e i suoi colleghi sentono un rumore di una porta che sbatte è il segretario del padrone che lo convoca in direzione.
Era stato chiamato perché in fabbrica avevano parlato molto di lui in quanto letterato. Il padrone era un grandissimo appassionato di storia e poteva essere paragonato a un nuovo Helmut Goeb, ma a differenza di quest’ultimo non aveva mai avuto il coraggio di partire all’avventura nonostante i mezzi economici ed è per questo che convoca il ragazzo da lui in direzione.
Il capo vuole partire alla ricerca di nuovi tesori con il suo nuovo operaio. Tom non chiedeva altro.
