Il 27 Ottobre 1954 al Franchi di Firenze si giocava Fiorentina-Pistoiese, una partita di poco interesse calcistico. Quel pomeriggio succede un fatto che rapirà l’attenzione dei diecimila presenti allo stadio.
Sono le 14.20 di una domenica di inizio autunno e i calciatori Rosetta e Cervato si fermano in mezzo al campo con le braccia lungo ai fianchi e lo sguardo al cielo. L’allenatore della squadra di casa sta per urlargli contro parole poco amichevoli, ma anche lui si rende conto di essere all’interno di uno stadio completamente ammutolito e con lo sguardo al cielo.
La palla è ferma in campo e nessuno la calcia, l’attenzione è in alto sul prato azzurro. All’improvviso lo stadio sembra svegliarsi dal torpore in cui era finito e inizia ad urlare: “Lassù! Lassù!”, “Gli Ufo!”
L’evento potrebbe essere stato frutto di un’isteria collettiva o di proiezioni psicologiche o meglio ancora di allucinazioni, ma l’arbitrò sospenderà quella partita e sul referto scriverà: “partita interrotta per la presenza di qualcosa nel cielo“.
Poi l’ufo vola via e sullo stadio Franchi di Firenze inizia a nevicare. Questa neve è filamentosa e appiccicosa, come se fosse una ragnatela, definita “bambagia silicea” da Giorgio Batini, l’allora cronista de “La Nazione”.
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