Nel 1992 “Sister Act – Più svitata che mai” usciva nelle sale, dopo 3 mesi di riprese tra Nevada e Los Angeles. Nei cinema italiani sarebbe arrivato solo nel 1993, ma il successo del film era già segnato.
La comicissima storia di Suor Maria Claretta e di tutte le sue ‘sorelle’ è in realtà costellata da piccoli e grandi errori: sviste, gaffe tecniche e qualche scivolone narrativo. Ma, come sempre, anche questo fa parte del gioco!
Andiamo a vederne alcuni: vi siete mai accorti che nella scena davanti al casinò, quando l’agente Souther apre la portiera della macchina si vede riflesso l’operatore? O che nel dialogo tra Deloris e la Madre Superiora c’è un bicchiere poggiato sul tavolo che, tra le varie inquadrature, continua a spostarsi ‘da solo’? E avete mai notato che nel grandioso concerto finale sentiamo suonare un’orchestra di strumenti… Ma sul palco c’è solo un pianoforte?
Questi sono solo alcuni tra i più evidenti errori di un film corale e complesso come Sister Act. Vogliamo lasciarvi però con una chicca: tra gli studenti della classe, infatti, si nasconde una ‘bambina particolare’. Si tratta della figlia di Whoopi Goldberg, che ha partecipato alla riprese insieme a sua mamma ‘Suor Claretta’.
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