La fine del mondo è una scadenza che inquieta e affascina gran parte dell’umanità. Esistono moltissime profezie in merito, ma quella lanciata dalla Nasa sembra essere la più vicina alla verità… E per questo la più temibile.
Gli scienziati della Nasa sostengono di aver scoperto la data in cui finirà il Mondo per come lo conosciamo, e questa teoria è stata confermata anche dall’Agenzia spaziale Russa. Sarà una domenica, e sarà un giorno di festa.
Moltissimi ricercatori e teorici della Bibbia hanno provato a risolvere questo mistero nel corso dei secoli, facendo un calcolo e una previsione sull’ipotetica data della fine del mondo. Finora ogni teoria si è rivelata essere sbagliata, a partire dal più famoso apocalisse predetto dai Maya per il 2012. Ma stavolta gli scienziati della Nasa sembrano non avere dubbi: l’Armageddon potrebbe avvenire davvero nel 2036. Per l’esattezza il 13 aprile 2036 intorno alle ore 22.45.
17 anni a partire da ora. Questa l’ultima teoria della scienza, che ha mosso i passi a partire dall’antico asteroide Apophis, chiamato anche 99.942. L’asteroide prende il nome proprio da Apopi, antico dio egizio simbolo di distruzione. Si tratta di un piccolo pianetoide di 320 metri e di 200 miliardi di tonnellate di peso destinato ad abbattersi sulla Terra. Per questo, da anni, viene tenuto sotto controllo e studiato. Quante probabilità ci sono che la sua traiettoria lo porti davvero a schiantarsi sulla Terra? Tra quanto tempo? Con quali effetti su di noi?
A questo dell’impatto la Nasa ha stimato 1 possibilità su 450mila che accada. A pensarla diversamente è stato un prodigioso ragazzo tedesco di 13 anni, Nico M., dopo aver stimato invece la possibilità d’impatto a 1 su 450. In ogni caso l’Agenzia spaziale Russa non ha nascosto l’urgenza di distruggere Apophis il prima possibile, dal momento che a partire dal 2029 circa, l’asteroide sarà già eccessivamente vicino al nostro pianeta Terra. Col passare degli anni diventerà sempre più visibile, perfino ad occhio nudo, ed evitare l’impatto a quel punto sarà impossibile.
Alcuni calcoli sostengono che la traiettoria dell’asteroide lo condurrà a schiantarsi nell’oceano Pacifico, precisamente tra le Hawaii e la California, generando uno tsunami senza precedenti nella storia dell’umanità. Gli effetti distruttivi saranno centomila volte maggiori a quelli della bomba atomica (Hiroshima, 6 agosto 1945). Secondo altri studi l’impatto avverrà invece nell’area circoscritta tra il Madagascar e la Nuova Guinea, oppure tra il Giappone e l’Arabia. In ogni caso sarà distruttivo.
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