Chicche di Velvet

Avete mai visto il papà di Antonino Cannavacciuolo? Stessa passione per la cucina [FOTO]

Antonino Cannavacciuolo è lo chef più simpatico della tv. Durante l’ultima puntata del suo programma “Antonino Chef Academy”, abbiamo avuto modo di conoscere suo padre Andrea, l’uomo che ha trasmesso al figlio tutto l’amore per la cucina.

Ecco chi è Andrea, il papà di Antonino Cannavacciuolo [FOTO]

In occasione dell’ultima puntata di Antonino Chef Academy, Antonino Cannavacciuolo ha presentato il suo papà, Andrea. Una passione, quella per la cucina, che Cannavacciuolo Jr ha ereditato da suo padre, che vanta 27 anni di insegnamento presso la scuola alberghiera.

Come chef ha lavorato per tantissimi anni preso il ristorante La Sonrisa, conosciuto dal pubblico televisivo per essere la location de “Il Boss delle Cerimonie”, il programma cult di Real Time. Parlando proprio di papà Andrea, Antonino aveva dichiarato:

È un cuoco e scultore. Scava le zucche, modella il burro e la margarina, scolpisce il legno, ma anche il ghiaccio. Ha inventato il presepe del ‘900, con il ciabattino che aggiusta le timberland. Da ragazzo studiavo nella scuola dove papà insegnava, e lavoravo nell’hotel dove cucinava: La Sonrisa”.

Sua mamma Anna, invece ha raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera l’infanzia dello chef:

Un bambino di cuore. Una volta a Natale la maestra aveva fatto fare dei lavoretti alla classe e ognuno aveva una candela. Una si ruppe e Tonino si offrì di prendere lui quella. Una volta, era al campetto di calcio, stava mangiando il panino con salame e si accorse che un suo amico più grande lo guardava: non si accontentò di dargliene un pezzo, venne a casa a prepararne un altro per lui. E un’altra volta comprò la carbonella a una vecchietta che neanche conosceva. È sempre stato buono“, ricordando, inoltre di come la sua passione per la cucina sia nata fin da piccolissimo: “Nel cortile lui e la sorella Tina, di due anni più grande, stavano con le pentoline e il coltello e mi affettavano la verdura: patate, zucchine, quel che c’era…”

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