Chicche di Velvet

Avete mai visto il fratello di J Ax? È un famoso rapper

Il suo nome è Luca Paolo Aleotti ed è il fratello di J Ax (nome d’arte, lo ricordiamo, di Alessandro Aleotti). Evidentemente il rap, in casa, era una questione di DNA, un tratto genetico dominante, perché sebbene l’ex Articolo 31 sia oggi decisamente più famoso, anche quello di Luca è un volto importante nella scena rap italiana. Il suo pseudonimo è Grido, conosciuto anche come Weedo, e i più affezionati lo ricorderanno perché, fino al 2014, è stato membro del gruppo musicale dei Gemelli DiVersi. La band, oggi ancora esistente ma ridotta all’osso (ne fanno infatti parte solo i rapper Thema e Strano), ebbe un successo straordinario in Italia, soprattutto nei primi anni Duemila.

Chi è Grido, il fratello di J Ax

Grido, il fratello di J Ax, ha poi deciso – nel 2014 – di abbandonare il progetto musicale dei Gemelli DiVersi e intraprendere una carriera da solista, che già aveva intrapreso in parallelo mentre era ancora all’interno della band. Il suo primo album, infatti, è uscito nel 2011, con il titolo di Io Grido. Nel 2017 è stato poi pubblicato Segnali di fumo, mentre del 2019 è l’ultimo di quelli che ha pubblicato, e si intitola Diamanti e fango. Per un breve periodo di tempo, nell’abbandonare i Gemelli DiVersi, Grido ha deciso anche di cambiare il suo pseudonimo, che si è trasformato in Weedo. Con questo nome ha pubblicato un EP, dal titolo Happy EP!, uscito per l’etichetta discografia indipendente Newtopia, fondata da suo fratello J Ax assieme a Fedez. Poi ha deciso di ritornare a farsi chiamare Grido.

Rapporto tra fratelli

C’è un forte rapporto che lega Grido, il fratello di J Ax, alla famiglia. E, in particolar modo, a J Ax stesso. «Sette anni di differenza non sono pochi, generazionalmente eravamo un po’ sfasati. Ax è sempre stato per me una finestra sul mondo, attraverso di lui vedevo che cosa vuol dire diventare grande. Quando avevo dieci anni mi ha fatto da secondo papà perché il nostro, facendo il direttore di un supermercato, era parecchio preso dal lavoro. In casa eravamo spesso soli ed era lui a stabilire le regole, ma non ha mai approfittato troppo di questo potere, più che altro sentiva la responsabilità», ha raccontato in un’intervista.

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