Il set era quello del film “Orgoglio e Passione”, in cui Sophia Loren divideva la scena con il sex symbol hollywoodiano per eccellenza dell’epoca, Mr Cary Grant (se è per questo, insieme a loro c’era anche Frank Sinatra).
Sophia, che nel 1957 aveva 23 anni, il suo Carlo Ponti lo aveva conosciuto quando di anni lei ne aveva appena 15. E di tempo ne avevano dovuto aspettare, prima di lasciarsi andare ad una relazione già di per sé scandalosa per l’Italia di quel tempo – il produttore, infatti, aveva ben 22 anni più di lei, due figli e una moglie dalla quale divorziare. Anche Gary Grant era sposato quando, in occasione delle riprese di Orgoglio e Passione, aveva incontrato Sophia. Sarà lei a ricordare molti anni dopo: «Entrambi intuivamo che il sentimento fra noi cominciava a venarsi d’amore e ne avevamo paura». Eppure, forse perché in America il divorzio era già consentito, Cary si ritrovò a chiederle, una sera indimenticabile: «Mi vuoi sposare?».
Mentre lei, sconvolta, prese tempo per pensare, la risposta dell’attore rimane tutt’ora memorabile: «Perché intanto non ci sposiamo e poi casomai ci pensiamo?». Un incipit deliziosamente struggente, a cui seguiranno mazzi di rose rosse, lettere d’amore e un corteggiamento spietato: niente di meno di quel che ci si aspetterebbe da un divo hollywoodiano della portata di Grant. Ovviamente, dall’altra parte, la confusione della Loren, divisa tra due amori impossibili, ha fatto la storia. Nei mesi che seguirono, mentre Cary e Sophia ultimavano le riprese del loro secondo film da co-protagonisti, “Houseboat – Un marito per Cinzia”, sui giornali esplose la notizia del matrimonio segreto (e scandaloso) tra la Loren e Ponti: l’ira della stampa, l’inizio dei loro guai e di un delirio legale lungo 9 anni.
«Tanti auguri, Sophia, spero che tu sia felice»: con quest’eleganza, nel mezzo del caos mediatico in cui la coppia venne gettata, Cary Grant si congratulò con Sophia ammettendo la ‘vittoria’ del suo rivale in amore e compiendo un ultimo gesto. Quando Sophia lo raccontò a Carlo («Cary mi ha mandato un mazzo di rose gialle. Giallo gelosia? Quanto è carino»), la reazione fu categorica: uno schiaffo in pieno viso e di fronte a tutti. «Sentii le lacrime scendere sul viso. Mi sentivo morire. Ma avevo finalmente la conferma che Carlo mi amava, che io avevo scelto e avevo scelto bene».
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