Il problema è serio. In tempi di “coprifuoco” per il coronavirus posso uscire di casa per far sfogare un po’ il mio bambino con una piccola passeggiata? Il ministero dell’Interno ha fatto importanti precisazioni con parziali aperture. Ma governatori di regioni del Sud, come De Luca e in Campania e Musumeci in Sicilia, hanno subito rintuzzato: “Da noi i bambini stiano in casa, nessuna passeggiata”. Vediamo come stanno le cose.
Se fino a una decina di giorni fa si potevano portare i bambini a ragazzi al parco ora questo non è più possibile. Problemi li hanno soprattutto le famiglie che vivono in appartamenti di metratura molto ridotta, che non possiedono neppure balconi, terrazzini, cortili interni, giardini condominiali. I piccoli, ma anche gli adolescenti, hanno bisogno di spazi più degli adulti. I genitori stessi beneficerebbero di uno “sfogo” consentito ai più giovani.
Sollecitato da richieste pressanti il ministero dell’Interno ha reagito con una circolare di precisazione. ”Le regole sugli spostamenti non cambiano – è scritto in una nota del Viminale riportata dall’Ansa -. La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute”.
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