Cleopatra, svelato il vero volto della regina d’Egitto [FOTO]

Cleopatra è stata l’ultima sovrana del regno tolemaico d’Egitto e dopo la sua morte nel 30 a.C., il paese divenne una provincia dell’Impero Romano. Eppure nonostante la tragedia, la sua bellezza e i miti intorno alla sua persona le hanno assicurato l’immortalità. E se anche la magistrale interpretazione di Elizabeth Taylor le ha regalato un bellissimo volto, gli studiosi sono pronti a svelare quale fosse la reale fisionomia della famosa regina.

Qual era il vero viso di Cleopatra? Il mistero svelato dopo millenni

Era il 30 a. C. quando si chiudeva definitivamente il sipario intorno alla turbolenta vita di Cleopatra. Famosa per i suoi amori, con Giulio Cesare e con Marco Antonio, ma anche per l’essere una sovrana-donna forte e determinata, l’ultima regina d’Egitto è diventata un vero e proprio mito.

La letteratura, la storia e la filmografia si sono sbizzarriti con la fantasia, nel tentativo di darle un volto e una personalità. Ma nonostante la reputazione di straordinaria bellezza, l’aspetto reale di Cleopatra è ancora oggetto di dibattito per gli studiosi.

La moneta che ribalta la storia [FOTO]

A rivelare quello che potrebbe essere il vero aspetto di Cleopatra è un’antica moneta, analizzata dalla Society of Antiquaries di Newcastle upon Tyne. Il professor Kevin Butcher ha dichiarato che:

Ci sono molte monete che sono giunte con il ritratto di Cleopatra, e generalmente ripetono le stesse caratteristiche che sembravano stupire le persone del tempo: naso prominente, fronte inclinata, mento appuntito e labbra sottili e occhi dall’aspetto incavato. Questi ritratti nelle monete, per quanto sorprendenti possano essere per coloro che sono cresciuti con una “Hollywood Cleopatra”, sono le uniche immagini certe che abbiamo di lei.

Difficile, per i canoni moderni, credere che quella rappresentata nella moneta sia proprio la regina passata alla storia per il suo fascino e per l’indescrivibile bellezza. Ma, come precisato dall’esperto, “non c’è nessun motivo di pensare che questi ritratti siano sbagliati”.