Guida da ubriaco, la polizia lo ferma: “Vengo dal 2048, viaggio nel tempo grazie all’alcol”

L’assurda vicenda ha avuto luogo negli Stati Uniti, precisamente nella città di Casper. Un uomo è stato fermato dalla polizia poiché ubriaco durante la guida. Un fatto sicuramente grave, ma non è stato tanto questo a destare curiosità. La sua giustificazione, piuttosto, ha attirato l’attenzione. Egli ha infatti affermato di venire dal 2048 e di aver viaggiato indietro nel tempo. Ecco le sue parole.

L’uomo, evidentemente conscio del rischio, ha deciso di giocarsi il tutto per tutto. La polizia lo aveva infatti fermato mentre, da ubriaco, si trovava alla guida della sua auto. Una condotta del tutto scorretta, che lo avrebbe portato incontro a dure ripercussioni. Tuttavia, l’uomo ha provato a giustificarsi, affermando che non fosse colpa sua. Secondo la versione rilasciata alle forze dell’ordine, lui non sarebbe altro che un abitante del futuro, tornato nel passato per avvisare la città di Casper di un attacco alieno. Nel vano tentativo di rendersi più credibile, il giovane ubriaco ha chiesto anche di poter parlare con il sindaco. Ecco cosa ha detto…

Ubriaco al volante, la polizia lo ferma: “Gli alieni mi imbottiscono di alcol per viaggiare nel tempo”

“Vengo dal 2048. Ho preso una macchina del tempo per venire a dirvi che il prossimo anno ci sarà un’invasione aliena. Dite ai cittadini di Casper di abbandonare la città“- ha affermato il giovane ubriaco, continuando poi -“Sono l’unico uomo in grado di viaggiare nel tempo perché gli alieni mi imbottiscono di alcol. Ma deve esserci stato un errore: sarei dovuto finire nel 2018, invece mi hanno spedito nel 2017“.

La vicenda ha avuto luogo qualche tempo fa, tuttavia continua ancora a fare il giro del mondo. Sebbene l’uomo sembrasse convinto delle sue parole, la polizia non ha potuto fare a meno di prenderlo sotto custodia. Le forze dell’ordine hanno perciò condotto il giovane ubriaco in centrale, dove poi è stato arrestato per guida in stato di ebrezza. Nonostante la giustezza della pena, non si può non apprezzare la fantasia dell’uomo.