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Gli errori più comuni commessi online: a rivelarli una hacker ‘buona’

Disattenzioni quando si naviga o si posta sui social che potrebbero costare caro a molti utenti

Stephanie Carruthers è una hacker ‘buona’, conosciuta anche come Snow, che ha rivelato gli errori più comuni commessi dagli utenti online. La Carruthers è una white hat che collabora con startup e aziende per rendere note le strategie appropriate a contrastare l’hackeraggio pericoloso. La Snow conduce spesso convetion sul mondo degli hacker e condivide la sua esperienza per potenziare la sicurezza online.

Utile chiarire, come ha dichiarato la stessa Stephanie Carruthers ad Huffington Post, che una white hacker è un hacker etico; nel caso di Snow si tratta un servizio di hackeraggio ‘buono’ per scoprire i rischi verso i quali si potrebbero proiettare molti utenti sul web. Gli errori online sono più comuni di quanto si possa immaginare; questo è quello che cerca di chiarire Stephanie Carruthers che spiega anche come mettersi in guardia.

Errori online: come si commettono e come evitarli

Nell’intervista pubblicata da Huffington Post si legge: “Voglio sperare che se una persona comprendesse a pieno il rischio del contenuto che sta postando online, ci penserebbe due volte”. Perché, secondo quanto afferma Stephanie Carruthers gli errori più comuni online sono spesso frutto di disattenzione e sbadataggine. Gli esempi forniti dalla hacker buona sono diversi e comprendono: neo-patentati che “Scattano foto ravvicinate alla patente appena conquistata con tutte le informazioni personali, compreso l’indirizzo di casa”; a questi si accompagnano anche i nuovi proprietari di casa che si immortalano davanti alla nuova abitazione con tanto di chiavi (facili da duplicare) e indirizzo di casa.

Ma i ‘disattenti’ sono anche i dipendenti che si scattano foto in ufficio mettendo in bella mostra il proprio badge o il pc acceso; ma anche: “Password/informazioni sensibili sulle lavagnette, monitor di computer accesi, password della segreteria attaccate ai telefoni, eccetera“. Insomma “postare senza pensare“, operazione che facilita l’opera degli hacker ‘cattivi’. Proprio per questo, come suggerisce Stephanie Carruthers prima di pubblicare un contenuto sui social bisognerebbe porsi alcune domande: cosa c’è sullo sfondo dell’immagine, quali informazioni personali sono visibili e come una data informazione potrebbe essere usata contro di noi.

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