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Cose da Vip

Bob Dylan accusato di presunti abusi sessuali. I fatti sono del 1965

Il portavoce del cantante ha respinto energicamente le accuse. Ignoti i dettagli sulla vittima

Bob Dylan, alla soglia dei suoi 80 anni, è stato citato in giudizio per aver abusato sessualmente di una ragazza di 12 anni nel 1965. Le accuse rivolte al cantante e musicista parlano dell’uso di droghe e alcol e secondo la denuncia i fatti risalirebbero al periodo di apice della sua fama, negli anni Sessanta. Non si sa ancora nulla sulla vera identità della donna che avrebbe deposto una denuncia ricca di particolari. Intanto i legali del cantante hanno già comunicato che lo difenderanno con vigore da queste “false accuse“.

Le accuse di presunti abusi sessuali negli anni Sessanta

Bob Dylan è per molti una leggenda della musica, ma ad 80 anni dovrà affrontare pesanti accuse di una presunta violenza sessuale, con l’aggravante di una vittima minorenne. Secondo quanto depositato dai legali della donna, infatti, i fatti sarebbero avvenuti a metà degli anni Sessanta. In quell’occasione il cantante avrebbe somministrato alla ragazza “droghe e alcol prima di abusarne sessualmente nel suo appartamento al Chelsea Hotel“. Secondo i documenti depositati alla Corte Suprema di Manhattan, dunque, il cantante di Like a Rolling Stone avrebbe sfruttato la sua fama per avere il controllo della vittima e manipolarla. La donna, che viene identificata solo come “JC”, all’epoca dei fatti avrebbe avuto solamente 12 anni. Ciò aggrava l’accusa lanciata lo scorso venerdì in cui si legge: “Bob Dylan, per un periodo di sei settimane tra l’aprile e il maggio del 1965 ha stretto amicizia e ha stabilito un legame emotivo con la querelante“.

La difesa di Bob Dylan nega tutte le accuse

Il portavoce di Bob Dylan ha dichiarato fin da subito a Page Six che “questa affermazione risalente a 56 anni fa è falsa e sarà difesa con vigore“. Nell’accusa dello scorso venerdì, infatti, ci sono affermazioni molto pesanti rivolte al cantante. La star della musica, infatti, ha ricevuto l’accusa di aver “abbassato le inibizioni di JC con l’obiettivo di abusarne sessualmente, cosa che avrebbe fatto grazie all’uso di droghe, alcol e minacce di violenza fisica, lasciandola emotivamente sfregiata e danneggiata psicologicamente“.

La presunta vittima ha avuto la possibilità di denunciare l’accaduto anche molti decenni dopo grazie all’introduzione di una nuova legge in America. Si tratta del New York Child Victims Act, che è stato convertito in legge dal governatore Andrew Cuomo nel febbraio 2019. La legge mira a dare giustizia alle vittime di abusi sessuali, che al tempo dei fatti erano minori. Tali soggetti, infatti, hanno adesso la possibilità di deporre la denuncia nei tribunali civili per i crimini commessi contro di loro senza che vadano in prescrizione.

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Roberta Gerboni

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Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online.
Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania.
Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo.

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