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Lino Banfi sbotta dopo la censura: “Con il mio ‘Porcapu**éna’ abbiamo sfamato tante persone”

L'interprete e comico pugliese è tornato a parlare della polemica suscitata dallo spot pubblicitario

Negli ultimi giorni Lino Banfi ha suscitato alcune polemiche. Il comico, intramontabile Oronzo Canà, aveva infatti riproposto il celebre grido di vittoria de L’allenatore nel pallone, per l’ormai tristemente noto spot pubblicitario. Tuttavia, il Moige (Movimento Italiano Genitori) non avrebbe apprezzato l’uso dell’espressione, tanto da richiedere – e ottenere – la censura della breve clip. Un gesto che l’interprete 85enne ha commentato sul settimanale Chi, nel numero in edicola oggi 8 settembre. Ecco infatti le parole di Lino Banfi.

Lino Banfi difende il suo Porca p**ena: “A 85 anni mi censurano

Non capisco queste polemiche sull’espressione ‘porca pu**ena’ nel mio spot pubblicitario. Quell’espressione è un gioco, fa ridere, per noi pugliesi è come ‘ostrega’ per un veneto, non c’è volgarità.” – così Lino Banfi si esprime sul settimanale Chi, decidendo di prendere posizione dopo essere stato censurato dal Moige. L’Associazione ha difatti ritenuto la celebre battuta del personaggio di Oronzo Canà, interpretato dal comico pugliese, come “di cattivo gusto e volgare“, richiedendone dunque la rimozione. Nella nota diffusa dal Movimento Italiano Genitori, infatti, si legge che la suddetta frase “rende sgradito lo spot alle famiglie e ai minori“.

Ciononostante, Lino Banfi continua a difendere il suo “motto”, salito nuovamente alla ribalta in occasione degli Euro 2020, in occasione dei quali l’Italia ha trionfato. Sul numero di Chi in uscita oggi 8 settembre, infatti, il comico pugliese continua a dirsi stupito, affermando inoltre che proprio il suo Porca pu**ena abbia permesso di sfamare oltre 2mila persone: “Prima del lockdown nella mia orecchietteria a Roma (Orecchietteria Banfi, che gestisce con i familiari, ndr) avevo una scorta di 400 confezioni di sugo “Porcapu**éna, che rischiavano di scadere se non avessimo riaperto in tempo.” – ha raccontato Lino Banfi, aggiungendo -“Allora ho pensato di metterli a disposizione di chi non aveva da mangiare: ho fatto arrivare da Barletta un gran quantitativo di orecchiette, tramite un amico prete della Caritas ho contattato l’elemosiniere del Papa e a lui ho spiegato il progetto di offrire 2.000 piatti di pasta con il mio sugo a chi aveva bisogno. Prima però l’ho avvisato: “Eminenza, guardi che questo ha un nome un po’ piccante…”. Se lo è fatto dire, si è fatto una bella risata… E alla fine con il mio “Porcapu**éna” abbiamo sfamato tante persone.”

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