Arrivava nelle sale italiane il 30 settembre 2011 Drive di Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling, Carey Mulligan e Bryan Cranston. Un capolavoro, un must degli anni Duemila e un cult per ogni cinefilo che si rispetti (ma non solo). Come spesso accade per film che diventano titoli generazionali, il dietro le quinte è all’altezza del resto. Ecco allora 10 curiosità imperdibili.
Oggi sembrerebbe impossibile immaginare Drive senza Ryan Gosling, che con il film di Refn ha chiuso uno dei ruoli più indimenticabili della sua carriera. Eppure nulla è scontato nella fase dei casting, ormai lo sappiamo: per il ruolo del driver (entità senza nome che manterrà questa vaghezza mistica anche nei titoli di coda) inizialmente la produzione aveva scelto Hugh Jackman. All’epoca l’attore era reduce da titoli enormi come X-Man, The Prestige di Nolan o Australia di Luhrmann… Ma alla fine venne scelto Goslin per sostituirlo.
Altra storia con Cranston, che nel film interpreta Shannon. Su di lui non avevano dubbi, anzi. Se ricordate quale tipo di ossessione scoppiò attorno a Breaking Bad (uscito nel 2008 e quindi nel pieno della sua popolarità in quegli anni), non faticherete a immaginare che anche i produttori di Drive fossero fan di Walter White. Per loro Shannon doveva essere Bryan Cranston, a tutti i costi.
Inutile dire che Cranston fu un investimento perfetto per un cast centratissimo. Mentre il rapporto tra Gosling e Mulligan è costruito sui silenzi e sulla tensione del non-detto, il personaggio di Shannon è un concentrato di eloquenza. Ecco: la maggior parte delle sue battute non seguono direttive di sceneggiatura, ma sono improvvisate sul set da Bryan Cranston.
Veniamo ad uno degli aneddoti più conosciuti e interessanti sul film. Altra grande protagonista di Drive è proprio l’automobile usata per le scene. Ma sapete che la macchina appartiene a Ryan Gosling? Curiosità nella curiosità: una volta ottenuto il ruolo, l’attore iniziò a preparare il personaggio proprio concentrandosi sul suo rapporto con i motori. E su tutto il culto che c’è dietro. Per questo ha preso una Chevy Malibu del ’73 e l’ha rimessa a nuovo con le sue mani… e con l’aiuto di un meccanico professionista. È la stessa che usa il suo personaggio durante tutto il film.
Ma uno dei grandi paradossi del dietro le quinte di Drive è legato proprio a Nicolas Winding Refn. Concorderete che guardando un film del genere venga spontaneo immaginare che il regista sia un appassionato di motori o di alta velocità. Bene: nel suo caso è tutto l’opposto. Refn infatti non guida, non ha la patente e non ha mai passato un esame. Sebbene ci abbia provato 8 volte e questo gli sia costato ben 3 incidenti.
Vi è mai capitato di guardare un film e pensare che fosse eccessivamente diverso dal trailer? Esatto: succede continuamente. Ma le volte in cui uno spettatore cita in giudizio i produttori del film per questo motivo, rappresentato decisamente un fatto raro. Ed è proprio quello che è successo con Drive: una donna del Michigan ha accusato i produttori per essersi sentita “oltraggiata” da una serie di fattori legati ad un trailer ingannevole. Poca azione rispetto alle aspettative create, poche scene alla guida rispetto al titolo, ma soprattutto contenuti razzisti e diffamatori.
A dispetto di qualsiasi polemica, Drive rimane un film cult. Ma non vi illudete: non avrà mai seguito. Refn non ha dubbi in merito: “Non ci sarà un secondo Drive. Il film finisce in maniera troppo imperfetta, ed è per questo che funziona”.
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