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Squid Game, lanciata la petizione per bloccare la serie Netflix

Dopo le polemiche per via dei casi di emulazione, lo show finisce nel mirino del dibattito pubblico

Il successo di Squid Game è senza precedenti. L’acclamata serie coreana si è imposta al centro dell’attenzione, divenendo, in neanche un mese dal rilascio, lo show di maggior successo di sempre su Netflix. Non solo: come se non bastasse, ha portato anche alla nascita di un curioso torneo, ispirato ai sadici giochi che si susseguono nel corso dei nove episodi. Tuttavia, parallelamente ai consensi di pubblico e critica, la serie ha portato con sé non poche polemiche. Squid Game ha difatti causato, in una sorta di effetto-domino, pericolosi casi di emulazione, soprattutto tra i più giovani. Per questo motivo, di recente, è apparsa sul noto sito Change.org una petizione che richiede di bloccare la serie coreana.

Fermiamo lo Squid game“: la petizione che richiede il blocco della serie fa il giro dei social

Lanciata dal sito web, la petizione è stata diretta dalla Fondazione Carolina alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. La Onlus prende programmaticamente il nome da Carolina Picchio. Si tratta, infatti, della prima vittima di cyberbullismo accertata in Italia, morta suicida nel 2013. “Di fronte allo sgomento di mamme e maestre delle scuole materne non bastano i buoni propositi, ma serve un’azione concreta.” – le parole spese dalla Fondazione sono chiare e concise: è necessario infatti un intervento tempestivo prima che la situazione possa degenerare.

Tuttavia, come l’Onlus ha precisato, non si tratta di “un atto censorio, ma risponde alla necessità di far fronte alla sconfitta dei parental control e alla crisi della genitorialità. Una débâcle messa nudo dai social e, soprattutto, dalle decine di segnalazioni che gli esperti per la sicurezza digitale delle nuove generazioni hanno raccolto da tutta Italia.” La Fondazione, infatti, avrebbe deciso di lanciare la petizione a seguito di numerosi messaggi ricevuti da diversi utenti. “Mio figlio ha picchiato la sua amichetta mentre giocava a Squid Game“, “A mia figlia hanno rovesciato lo zaino fuori dalla finestra.” – Queste sono solo alcune delle testimonianze ricevute dalla Onlus. A preoccupare, inoltre, è l’età delle persone coinvolte: si tratta, infatti, di ragazzi e addirittura studenti della scuola primaria. Ivano Troppo, portavoce della Fondazione, ha dunque denunciato: “A questo punto, l’unica soluzione possibile sembra la censura vecchio stampo. Qualcuno storcerà il naso, ma oramai sembra l’unico strumento possibile a difesa del principio di incolumità dei minori.

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Lorenzo Cosimi

  • Cinema e tv

    Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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