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Marco Mengoni torna al “Festival di Sanremo” e dialoga sull’odio con Filippo Scotti

Il cantante insieme al giovane attore attraverso la poesia e la Costituzione invitano ad essere più gentili gli uni con gli altri

Nella quinta serata del Festival di Sanremo sale sul palco dell’Ariston come super ospite Marco Mengoni, vincitore nel 2013 con L’Essenziale. Ad accompagnarlo Filippo Scotti, giovane attore che ha recitato nel film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio, candidato all’Oscar come miglior straniero e che gli è valso il Premio Mastroianni all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Il cantante e l’attore entrano in scena uno di fronte all’altro leggendo alcuni Tweet e commenti negativi; insulti e offese tutte reali e prese sui social, per mostrare ai presenti e a tutta Italia la bassezza e crudeltà che è presente in rete. Poi la lettura da parte dei due dell’articolo n.21 e n. 3 della Costituzione che sanciscono la libertà di manifestazione del pensiero e di parità sociale: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”. La denuncia che i due artisti vogliono portare sul palco ha lo scopo di invitare tutti ad usare più tatto e rispetto nel rivolgersi all’altro.

Marco Mengoni combatte la cattiveria sui social rispondendo con la gentilezza

In un secondo momento Filippo Scotti legge alcuni versi finali di A un certo punto del poeta campano Franco Armini che recitano:

Tu devi solo la più grande dolcezza possibile a chi verrà e a chi andrà via. È festa nel tuo cuore, festeggia in qualche modo il cuore degli altri”.

Dopo queste parole Marco Mengoni attacca proprio con il brano che l’ha visto giovanissimo trionfare all’Aristone. Sul fatto di trovarsi nuovamente sul palco di Sanremo ha poi chiosato: “E’ strano ritrovarsi qui da più grandi con una maturità e una consapevolezza diversi. Affrontare questo palco è bello, sono un ragazzo fortunato”.

Ricollegandosi poi al discorso fatto insieme all’attore dice: “Quando ho sentito questa poesia mi sono emozionato. Abbiamo costruito una cosa bella, scritta da me, Filippo e Luca Bottura. Avevo avuto la sensazione che Filippo fosse una persona sensibile e profonda e ne ho avuto conferma preparando questo Sanremo. Quando qualcuno mi chiede come combatto questo andazzo di esasperazione dei toni, odio e negatività io rispondo con la gentilezza. C’è bisogno di calmare i toni. Anche io ho imparato solo col tempo che bisogna contare fino a 10 prima di parlare per istinto. Ed ho voluto portare questa esperienza a Sanremo. Il Marco di Materia Terra vuole essere più gentile, pensare di più prima di esprimere giudizi”.

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