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Heath Ledger, il Joker che non dimenticheremo mai

L'attore avrebbe compiuto oggi 43 anni e sicuramente ci avrebbe regalato altre performance memorabili

Nasceva il 4 aprile 1979 Heath Ledger. Nonostante la sua prematura scomparsa, avvenuta quel tragico 22 gennaio 2008, l’interprete australiano è riuscito a lasciare il segno, soprattutto grazie al suo leggendario Joker. Ancora oggi, quell’interpretazione è in grado di suscitare i brividi.

Sebbene di anni dalla sua scomparsa ne siano passati ormai quattordici, nessuno ha mai dimenticato Heath Ledger. E come si potrebbe andare oltre quel ritratto sfaccettato e inquietante del villain targato DC Comics? Lontano dall’ironica interpretazione che anni prima ci aveva regalato Jack Nicholson, l’attore australiano ha scavato sin negli anfratti più profondi del nemico di Batman, restituendoci l’immagine complessa e difficile da metabolizzare di un sociopatico. Era fatta, Heath Ledger ci aveva regala Il Ruolo della sua vita. Ma a che prezzo.

Heath Ledger
Wikipedia Commons

Heath Ledger oggi avrebbe compiuto 43 anni: l’indimenticato Joker (ma non solo)

Se da un lato Joker ha rappresentato per Heath Ledger l’apice della sua carriera – costituita principalmente da soli alti – dall’altro ha rappresentato la fine della sua vita. “Joker è a tanto così dal non avere alcuna coscienza dei suoi atti. È un completo sociopatico, un clown inumano e omicida di massa.” – aveva difatti affermato l’interprete che, nella ricerca della misura esatta del villain targato DC Comics, ha finito per perdere se stesso, senza mai più ritrovarsi.

Heath Ledger
Screenshot

Tra i volti più promettenti del grande schermo, nonostante la sua giovane età e la sua carriera relativamente breve, Heath Ledger ha dato prova di versatilità. Lo ha fatto con la commedia romantica 10 cose che odio te; con il pittoresco Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo (uscito postumo); con il favolistico – e non propriamente riuscito – I fratelli Grimm e l’incantevole strega, o ancora con il suo seducente Casanova. Ma è soprattutto con i suoi ruoli drammatici che l’interprete australiano si guadagna il favore della critica internazionale. E, in particolar modo, grazie al sodalizio stretto con un altro grande attore: Jake Gyllenhaal.

Heath Ledger nei panni di "Casanova"
Screenshot

Dopo essere stati entrambi scartati per la parte principale di Moulin Rouge!, Heath Ledger e Gyllenhaal strinsero una profonda amicizia che si è consolidata nel 2004 sul set di uno dei film più coraggiosi di Hollywood, ovvero I segreti di Brokeback Mountain. A lungo osteggiato, visto che nessuno voleva farsene carico, il progetto passò di mano in mano, arrivando ad Ang Lee che vide nei due i perfetti Ennis Del Mar e Jack Twist. Il successo della pellicola, sia di pubblico che di critica, consolidò la sua carriera, regalandogli inoltre la prima nomination al Premio Oscar. Inoltre, sul set iniziò una relazione con la sua partner di scena, che divenne dunque anche compagna di vita: Michelle Williams, alias l’ex Jen Lindley di Dawson’s Creek.

Nonostante la nascita della piccola Matilda, la relazione tra i due non è durata a lungo, terminando in maniera tutt’altro che pacifica. Mentre la sua vita professionale procedeva a gonfie vele, nel lato privato Heath Ledger non riusciva più a riprendersi. E proprio la preparazione del Joker ne Il cavaliere oscuro fu per lui il colpo di grazia. Iniziò a tenere un diario, passò sei settimane in isolamento volontario e divenne dipendente da antidolorifici, sviluppando un disturbo di insonnia. Joker aveva preso il sopravvento sulla sua routine, impadronendosi sempre più di lui, fino a non lasciargli più scampo. Era infatti il 22 gennaio 2008 quando il corpo dell’attore venne rinvenuto privo di vita. Sebbene quell’agghiacciante performance gli abbia regalato un Oscar postumo, al contempo ci ha tolto uno degli attori più talentuosi della sua generazione.

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Lorenzo Cosimi

  • Cinema e tv

    Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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