La radio compie 100 anni. Il 6 ottobre del 1924, questo magnifico strumento ha iniziato a far parte della nostra vita, a farci compagnia attraverso la musica, l’informazione e la cultura. Passato e presente di una radio italiana.
Buon compleanno radio! Cento anni fa iniziavano le trasmissioni nel nostro Belpaese e per festeggiare al meglio questo evento, chi citare se non Alberto Sordi che un giovedì di novembre del 1949 entrava nella case degli italiani con voce bassa e un po’ nasale. Un ragazzo dai modi gentili e dalla battuta fulminante.
E poi Renzo Arbore. Il primo disc jochey d’Italia insieme ad un altrettanto giovanissimo Gianni Boncompagni, avviarono programmi innovativi come Bandiera gialla, Alto gradimento, Radio anche noi. Raggiunsero immediatamente alti indici d’ascolto.
La radio italiana compie cento anni. Cento anni di tante, numerose voci che hanno riempito gli spazi delle nostre case, dando vita al primo vero social network della storia. Non vi era internet ma una trasmissione di parole parlate e intonate. Al momento della prima trasmissione in Italia, il 6 ottobre del 1924, la radio ha rapidamente imparato a comunicare col singolo individuo, regalandogli divertimento, informazione, cultura. Ha creato comunità, dibattito, scambi, con decenni di anticipo rispetto a quello che fa oggi la rete. Se i podcast e le app su cui ascoltiamo la musica ci danno la possibilità di ritagliarci un momento di cose che amiamo, solo la radio però, permette di entrare in contatto con la realtà nella sua immediatezza attraverso le mode, le notizie. Tutto questo raccontato in modo scherzoso o serio, dai professionisti della voce. E, uno dei professionisti della voce che – appunto – ha contribuito a rendere la radio parte di una Storia bellissima, presente ancora oggi, è il già citato Renzo Arbore.
In una recente intervista rilasciata al settimanale TV Sorrisi e Canzoni, Renzo Arbore, in occasione dei 100 anni della radio, ha raccontato quei tempi, i primi, quando la nascita del programma Cari amici vicini e lontani è stata una festa, “con i camerieri che passavano tra gli ospiti”. “L’idea mi era venuta a Sassuolo (MO), partecipando ad un parti aziendale insieme con Ugo Tognazzi […]”. Il momento più bello di quella festa, ha raccontato Arbore, è stata l’esibizione di Claudio Villa: […] Si commosse, e quando gli chiesi di esibirsi nell’acuto più lungo del mondo, fu un trionfo!”. La radio per Arbore, era il suo sogno. Prima dell’ultimo viaggio, il papà di Arbore gli disse che quello, era il suo ultimo tentativo e che il successivo sarebbe stato quello di intraprendere la carriera da avvocato. Fece un concorso come Maestro programmatore di musica e, come ha raccontato sulle pagine del settimanale, “modestamente” arrivò primo. Secondo Renzo Arbore, oggi, dopo un secolo di radio, ad aver raccolto quel testimone, potrebbero essere Lillo & Greg e Luca Barbarossa.
L’anniversario dunque s’avvicina. E per celebrare i 100 anni della radio, Renzo Arbore tornerà dal 2 ottobre alle ore 21:10 su Rai Storia, canale 54, per riproporre il programma Cari amici, vicini e lontani. Ogni puntata sarà preceduta da una sua nuova introduzione ricca di aneddoti e ricordi.
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