Fabrizio Corona si è fatto vivo, finalmente. Ha scelto il sito che gestisce insieme allo staff, giusto per non smentirsi mai e cavalcare l’onda. Il videomessaggio dura soltanto quindici secondi e si sente l’ex re dei paparazzi annunciare: “Sono arrivato adesso in Portogallo dopo quattro giorni di viaggio. Mi sto consegnando spontaneamente alle autorità portoghesi“. Fine dell’intervento. Con quel “spontaneamente” scandito e sillabato. Anzi, nel momento in cui scriviamo pare che l’abbia già fatto.
Pare che si sia costituito a Lisbona, si attendono le conferme ufficiali. Non era a Santo Domingo, dunque. Avevano ragione gli inquirenti: non ha mai lasciato l’Europa. Intanto, questa mattina Il Giornale ha pubblicato il racconto della telefonata fra Corona e il suo amico Massimo Emilio Gobbi, regista e attore nel film Gomorra: “Abbiamo parlato – ha detto quest’ultimo – ore e ore. Di lui, della sua situazione, della sua vita, del carcere, del futuro, di suo figlio. Poi all’improvviso, è scoppiato in lacrime. Un pianto dirotto, interminabile. E infine mi ha fatto la domanda che temevo: ‘Massimo, ma se io morissi oggi, se mi togliessi la vita o facessi la fine di Scarface, diventerei un mito?’”.
Povero Fabrizio. “Povero” per modo di dire, naturalmente. E ci avevamo azzeccato, qualche giorno fa: sembra convinto di essere in un film di Brian De Palma. Invece, con questi altri quattro giorni di ordinaria follia, ha soltanto aggravato la sua situazione: il cumulo delle pene è salito a quasi otto anni, perché ai cinque stabiliti lo scorso venerdì adesso si sommano gli altri per cui è stato revocato l’affidamento in prova ai servizi sociali. E adesso vederemo cosa dirà, cosa farà…
