“Pare che Belen debba ancora saldare il conto del suo abito da sposa oltre a quello della cerimonia post-funzione, compreso quello della sorellina Cecilia, al famoso atelier milanese che ha confezionato i suddetti prodotti. Anche se, pare, non ci sia nulla di scritto e nessun contratto firmato, dicono…“: queste le parole apparse lo scorso marzo su Dagospia che hanno catapultato Belen Rodriguez nel bel mezzo di una polemica. Perché suonavano stonate, oltre che sorprendenti: i soldi di certo non mancano alla bella showgirl, dunque perché non pagare quel magnifico vestito del valore di circa centomila euro, dotato di corpetto in pizzo e maniche trasparenti? A gettare acqua sul fuoco, allora, è stato l’autore di quella creazione ovvero il giovane stilista Daniele Carlotta: “La notizia è destituita di ogni fondamento. Questo perché tutti gli abiti sono creazioni dello stilista Daniele Carlotta, che ne ha fatto un gentile omaggio“, si leggeva in una nota ufficiale della sua maison. Chiuso il discorso, dunque? Macché. Dagospia torna a metterci il becco e il risultato non è affatto edificante per la bella Belù.
“Come è finita – si chiedono Alberto Dandolo e Ivan Rota – la storia degli abiti da nozze di Belen Rodriguez e della sorella Cecilia?“. Subito danno la risposta: “Siamo a un punto morto: Angela Formaggia, titolare della sartoria che li ha realizzati, non ha ancora ricevuto un soldo ed è molto dispiaciuta. Lo stilista che li ha realizzati, Daniele Carlotta, continua a dire che la Sartoria Angela ha avuto un incredibile risvolto mediatico e non pensa proprio di saldare il conto. Vedremo come andrà a finire….“.
Insomma: pare di capire che, secondo la Rodriguez e Carlotta, chi ha impiegato ore a realizzare quell’abito dovrebbe accontentarsi della… Gloria. A cosa serve il vile denaro dinanzi al “risvolto mediatico“? La signora Formaggia dovrebbe essere grata a vita, con buona pace della fattura da centomila euro!
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