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Coppie e Liti

Alessia Marcuzzi e Paolo Calabresi: passione (anche) davanti all’ascensore

La parte più bella della vita comincia dopo i quarant’anni? Sono in molti a pensarlo. Sono in molti a dimostrarlo. Prendiamo Alessia Marcuzzi, classe 1972: ha una forma fisica assolutamente strepitosa, sprizza sensualità da ogni poro e toglie il sonno all’universo maschile. Seno generoso, gambe lunghissime e senza un filo di cellulite (anche se un po’ “storte” ma lei è la prima a ironizzare su tale difetto), capelli biondi, sguardo ammaliante. Poi. Ha due figli splendidi, che ama alla follia e che ricambiano. Mantiene ottimi rapporti con l’ex compagno Francesco Facchinetti, da cui ha avuto – appunto – la secondogenita Mia. E dall’aprile 2014 vive un’intensa storia d’amore con Paolo Calabresi, che lo scorso dicembre è diventato suo marito. A unirli tante cose: si conoscono da moltissimo tempo, dunque hanno imparato a convivere con i difetti reciproci. Hanno un feeling che si tocca quasi con mano. Si comprendono al volo. Nutrono l’una nei confronti dell’altro non solo un sentimento molto forte, ma anche una passione… Incontenibile. Incontenibile nel vero senso della parola, come documenta il settimanale Novella 2000 che ha immortalato la coppia in preda al richiamo dei sensi davanti all’ascensore.

Sì. Alessia e Paolo, l’altra sera, sono tornati a casa dopo una cena da amici. Mentre attendevano l’ascensore, hanno cominciato ad abbracciarsi. Baciarsi. Toccarsi. Carezze che, secondo dopo secondo, si sono fatte sempre più audaci. Lei avvinghiata a lui, lui che fa scivolare la mano fino al fondoschiena di lei. E i paparazzi lì, a pochi metri, felici di poter fotografare questa bollente scenetta.

https://velvetgossip.it/2014/12/01/alessia-marcuzzi-si-e-sposata-foto/

Eh sì, la parte più bella della vita comincia dopo i quarant’anni. Perché si è più maturi sotto ogni punto di vista. Più consapevoli. E più coraggiosi, anche, nel senso che si acquista la capacità di lasciarsi andare… Se si realizza che nel vale la pena. E per la Marcuzzi, giustamente, ne è valsa la pena eccome!

Foto by Novella 2000/

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