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Cose da Vip

Omicidio Noemi Durini, interrogato Fausto Nicolì: con la vittima e Lucio oltre cento telefonate

È stato interrogato il meccanico di Patù, Fausto Nicolì, additato da Lucio come il vero assassino di Noemi Durini, la sedicenne di Specchia brutalmente uccisa il 3 settembre del 2017.

Nella mattinata di ieri, 29 gennaio 2018, è stato interrogato dal pubblico ministero Donatina Buffelli il meccanico 49enne Fausto Nicolì. Lucio, all’epoca dei fatti ancora 17enne, aveva confessato di aver ucciso lui la povera Noemi Durini ma, in una recente lettera consegnata alle guardie penitenziarie dell’istituto per minori di Quartucciu, acquisita dagli inquirenti, il giovane ha ritrattato tutto. Il ragazzo, nella missiva, si dichiara innocente e rivela che ad uccidere la sua fidanzata è stato proprio il meccanico Nicolì. Il sostituto procuratore Donatina Buffelli ha iscritto quest’ultimo nel registro degli indagati in relazione alla morte di Noemi Durini, con l’ipotesi di omicidio volontario, pornografia minorile e sfruttamento della prostituzione (tutte accuse mosse da Lucio nella lettera), spiegando che tale iscrizione è un atto dovuto.

Fausto Nicolì anche davanti ai due pm, Donatina Buffelli della Procura Ordinaria e Anna Carbonara della Procura dei minori, si è professato innocente, negando qualsiasi accusa mossa da Lucio. Il meccanico ha risposto alle domande degli inquirenti assistito dal proprio legale Luca Puce. L’interrogatorio è durato circa quattro ore, nella quali Nicolì non ha fatto altro che ribadire di essere estraneo ai fatti, negando ciò che il fidanzato di Noemi Durini ha recentemente scritto nella lettera. “Sono sereno, anzi serenissimo – ha confessato il meccanico salentino ai giornalisti de La vita in diretta Ho ricostruito ai magistrati tutto, dove e come ho conosciuto Noemi e Lucio, dove ci vedevamo di solito, spiegando anche le numerose telefonate intercorse in un anno, circa un centinaio”.

Fausto Nicolì ha inoltre sostenuto davanti ai microfoni de La vita in diretta di essere vittima di “Un castello di sabbia costruito da un burattino”. Il meccanico di Patù ritiene che dietro a tale lettera vi sia la mente del “burattinaio”, cioè il padre di Lucio, il signor Biagio. “Io la mia posizione l’ho chiarita. – dichiara Fausto Nicolì – Voglio vedere lui. Sono stato tirato in ballo senza un motivo solo perché ero la persona più comoda: conosco i ragazzi, ho qualche piccolo precedente, una caratterino difficile, insomma gli faceva comodo per il suo piano”.

Photo Credits Facebook

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