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Omicidio Marco Vannini, la Procura condanna tutta la famiglia

Si torna in aula per il processo sulla morte di Marco Vannini, il giovane misteriosamente ucciso mentre si trovava ospite in casa della fidanzata. Ecco cosa sta accadendo in aula…

Una storia drammatica quella di Marco Vannini, il giovane ucciso da un colpo di pistola, il 17 maggio del 2015, mentre si trovava ospite a casa della fidanzata Martina Ciontoli. Quella tragica sera nella villetta di Ladispoli della famiglia della ragazza erano tutti presenti: Antonio Ciontoli, luogotenente della Marina Militare di 48 anni, la moglie Maria, Martina, fidanzata con Marco, il fratello Federico, fidanzato con Viola Giorgini, anche lei lì. L’intera famiglia Ciontoli è accusata di omicidio volontario, mentre Viola è accusata di omissione di soccorso.

Oggi, 21 marzo 2018, si è tornati in aula per il processo sulla morte del giovane Marco Vannini. Sarà una delle ultime udienze in vista della sentenza, prevista per il 18 aprile. Si entra quindi sempre più nel vivo del processo. Quest’oggi a parlare sarà il pubblico ministero di Civitavecchia, Alessandra D’Amore, che dovrà raccontare al collegio presieduto da Anna Argento, con giudice a latere Sandro Di Lorenzo, quale sarà la sua ricostruzione dei fatti e quali saranno le richieste di pena mosse dalla Procura in base alle rispettive responsabilità che hanno avuto tutti gli indagati nella vicenda.

Nelle udienze precedenti in aula sono stati chiamati a deporre la loro versione dei fatti gli stessi accusati. Antonio Ciontoli si è assunto la responsabilità dello sparo, attribuendo la causa ad un incidente. In aula hanno parlato anche i due figli dell’uomo, Martina e Federico Ciontoli, ognuno dei quali ha spiegato davanti alla Corte la loro versione dei fatti e le motivazioni del loro agire dopo la ferita subita da Marco Vannini. È stata inoltre chiamata a deporre anche Viola Giorgini per esporre il proprio comportamento in quella tragica sera. Si è discusso inoltre della superperizia, secondo la quale Marco poteva salvarsi se solo fosse stato soccorso nell’immediato, senza essere avvolto in un velo di omertà, compiuto dai presenti, che non hanno chiamato tempestivamente i soccorsi e che, una volta telefonato il 118, hanno sminuito la ferita del giovane.

AGGIORNAMENTO ORE 10.16: L’udienza è iniziata alle ore 10.10 con l’ingresso della Corte. A riportare tali precisazioni è TerzoBinario.it. Come previsto ha preso subito parola la pm Alessandra D’Amore per la requisitoria. Al momento in aula la Procura sta ricostruendo nei minimi particolari gli ultimi istanti di vita di Marco Vannini e i rispettivi comportamenti degli indagati.

AGGIORNAMENTO ORE 12.00: Il pm Alessandra D’Amore ha richiesto alla Corte d’Assise di Roma il non riconoscimento delle attenuanti generiche per Antonio Ciontoli e che i ruoli degli altri imputati, come riporta Chi l’ha visto? sui social, vanno differenziati da quelli di quest’ultimo anche se tacciono e avallano quanto stabilito dal capofamiglia. Per la fidanzata di Federico Ciontoli, Viola Giorgini, la pm ha chiesto 2 anni di reclusione per l’accusa di omissione di soccorso. Per Federico e Martina Ciontoli, insieme alla madre Maria Pezzillo la pm ha richiesto una condanna pari a 14 anni di reclusione con attenuanti. Per il capofamiglia Antonio Ciontoli la pm Alessandra D’Amore ha richiesto una condanna pari a 21 anni di reclusione.

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