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Omicidio Sarah Scazzi, intercettazione shock contro Ivano Russo

Sono passati circa 8 anni dall’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana per la cui morte sono state ritenute colpevoli la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano. Il movente, secondo la Procura e le Corti, si celerebbe proprio dietro l’amicizia tra le due cugine e Ivano Russo. Proprio su di lui, in questi ultimi mesi, è emerso un particolare shock.

La morte di Sarah Scazzi non ha scosso solo i familiari, ma l’intera opinione pubblica in quanto a compiere il delitto, stando alla ricostruzione degli inquirenti, sono state due parenti di cui la ragazzina si fidava ciecamente: la cugina, Sabrina Misseri, e la zia, Cosima Serrano, entrambe condannate in via definitiva all’ergastolo. Il movente del delitto sarebbe da ricercare nella cotta che Sabrina provava all’epoca dei fatti per il suo amico Ivano Russo, con il quale, in quella calda estate del 2010, ebbe qualche flirt. Ivano però era amico anche di Sarah e proprio il loro rapporto avrebbe innescato una reazione violenta nella cugina.

A far scattare le due donne, secondo la ricostruzione portata davanti alle Corti, sarebbe stata la diffusione in paese di alcune voci sul flirt “finito male” tra Sabrina Misseri e Ivano Russo, secondo cui a rivelarle sarebbe stata Sarah Scazzi. Il Russo, che attualmente è sotto processo per false dichiarazioni ai giudici e falsa testimonianza nell’omicidio, alcuni mesi fa è stato attaccato in aula dalla sua ex compagna, Virginia Coppola, la quale ha deposto nel processo parallelo nato dal procedimento legato al delitto di Sarah. La donna ha rivelato che Ivano le avrebbe confessato di essere uscito di casa quel pomeriggio, aggiungendo di aver incontrato la 15enne. Tali dichiarazioni vanno però a contrastare quanto sostenuto dal giovane, il quale ha sempre affermato di non essere uscito nel pomeriggio del 26 agosto del 2010.

Contro di lui sembra però esserci anche una telefonata che l’uomo effettuò con la madre poco dopo la scomparsa di Sarah Scazzi, quando ancora la fine della 15enne era ignota. Ivano Russo al telefono con la mamma le avrebbe impartito cosa dire qualora fosse stata interpellata da qualsiasi persona: “Se ti chiedono qualcosa dici: ‘Mio figlio stava dormendo. E’ sicura? Si, sono sicura perché c’erano anche mio figlio e mia cognata che stavano di sopra.. arrivarono in ritardo quel giorno perché c’era la partita del Napoli“. Nell’intercettazione in questione però la madre sembra non capire Ivano, che continua la chiamata insistendo su cosa avrebbe dovuto dire. Proprio questa telefonata potrebbe inchiodare il giovane Russo per le accuse di false dichiarazioni ai giudici e falsa testimonianza nell’omicidio di Sarah Scazzi.

Photo Credits Facebook

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