Se Meghan Markle ci ha messo poco più di un anno per andare a nozze con il principe Harry e diventare duchessa, per Kate Middleton il percorso è stato ben più lungo e complicato. Tutto bene ciò che finisce bene, certo, ma l’ex borghese britannica ha dovuto avere molta pazienza e ha dovuto faticare un bel po’ prima di poter sfoggiare la fede al dito e un titolo nobiliare. Il loro fidanzamento è durato quasi dieci anni, con ben due “pause”, volute sempre dal figlio di Carlo e Diana, tanto che la 36enne era stata ribattezzata dalla stampa britannica “Waity-Katie” cioè la Katie che aspetta. La volta più importante che la coppia fu messa in pausa, secondo l’esperto della famiglia reale britannica Cristopher Andersen, è stato nel 2007, quando il figlio di Diana chiuse, anche se temporaneamente, il rapporto con la futura moglie nel corso di una telefonata, mentre lei stava lavorando, con la più classica delle motivazioni: “non possiamo andare avanti, non funzionerà, e questa relazione non ti fa bene”, come a dire “il problema non sei tu, ma sono io”.
Stando a quanto riporta la biografa reale Katie Nicholl, invece, la prima separazione tra i due avvenne nel 2004, quando Will definì la loro relazione troppo claustrofobica. Kate, all’epoca, aveva reagito rifugiandosi nella casa di famiglia nel Berkshire, il principe invece era partito per un viaggio in barca a vela in Grecia, con l’amico Guy Nelly e il resto dell’equipaggio esclusivamente femminile. Inutile dire che in entrambi i periodi di lontananza la stampa britannica si è scatenata su alcuni possibili flirt del principe. Ma, a onor del vero, durante questi periodi Wiliam ha sempre voluto mantenere un contatto con Kate, dimostrando come l’abbia considerata sempre una delle persone più importanti della sua vita. Quando infatti, il 16 novembre 2010 Carlo d’Inghilterra annunciò il fidanzamento del figlio Wiliam con Miss Catherine Middleton, lei parlò dei loro alti e bassi così: “lasciarci non mi ha mai reso felice, ma è stato un qualcosa che ci ha resi più forti”. Della stessa opinione anche lui: “era solo un modo per prenderci un po’ di spazio e, in prospettiva, ha funzionato alla perfezione”.