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Omicidio Yara Gambirasio, Massimo Bossetti in ansia per la Cassazione: “Vogliamo rifare l’esame”

Cresce l’ansia per la sentenza della Cassazione per Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. Nei precedenti gradi di giudizio il muratore di Mapello è stato ritenuto il solo colpevole del delitto della 13enne di Brembate di Sopra. I giudici di primo e secondo grado lo hanno condannato all’ergastolo, ma Bossetti dal carcere continua ad urlare la sua innocenza. Nella giornata di domani, 12 ottobre 2018, scopriremo la decisione della Suprema Corte sul futuro del muratore, il quale attenderà la sentenza in carcere. Il criminologo Ezio Denti, consulente della difesa, è intervenuto a Storie Italiane soffermandosi su alcuni punti focali, tanto dibattuti nei precedenti gradi di giudizio.

Uno degli elementi centrali del dibattito nel salotto di Rai 1 è stato il furgone bianco, ripreso da alcune telecamere nei pressi della palestra in cui si allenava Yara Gambirasio. Per la Procura il camioncino immortalato è di Massimo Bossetti. Ezio Denti ha però affermato: “Ho trovato 8 furgoni simili o uguali nella bergamasca che non facevano parte dell’elenco e nella sentenza non vengono citati”. “Io voglio convincere la gente a capire cosa c’è dietro – ha aggiunto Denti -. Mi auguro che vengano presi tutti i punti in cui giustifichiamo la sua innocenza. Non vogliamo Bossetti libero domani, ma vogliamo rifare l’esame“.

Yara Gambirasio, Massimo Bossetti innocente? Oltre 20 i motivi a sostegno della sua incolpevolezza

Con l’avvicinarsi della sentenza della Cassazione si riaccendono i riflettori sull’omicidio di Yara Gambirasio. Massimo Bossetti continua a professarsi innocente riguardo l’omicidio della tredicenne di Brembate di Sopra. Per i giudici di primo e secondo grado però non è così, per tali ragioni il muratore di Mapello è stato condannato all’ergastolo. I legali difensori sono convinti della sua incolpevolezza e, nei mesi scorsi, hanno presentato ricorso in Cassazione presentando i 23 motivi che ne dimostrerebbero l’innocenza. Oltre 600 sono le pagine presentate dagli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini. Il focus è la prova regina, ovvero la traccia di DNA di Ignoto 1 prelevato dal lembo degli slip di Yara Gambirasio. Per i legali questa traccia è contaminata e a dimostrazione di ciò vi è un video inedito che lo proverebbe.

Nelle carte della revisione del giudizio gli avvocati di Massimo Bossetti hanno evidenziato 23 motivi che, ad avviso degli stessi e dei periti della difesa, dimostrano l’estraneità del muratore nel delitto di Yara Gambirasio. Ruotano principalmente attorno alla traccia del DNA, ma non solo. Oggetto di dibattito sono anche i filmati che ritraggono un furgone (per la Procura si tratta di Bossetti, mentre la difesa non è concorde) e la compatibilità delle fibre dei sedili della vettura del muratore di Mapello con quelle trovate sul corpo di Yara Gambirasio. Gli avvocati difensori ritengono che, come lo stesso Bossetti afferma nella telefonata con la moglie, i giudici debbano almeno rinviare a giudizio il muratore con la richiesta coatta di nuove perizie. Il 12 ottobre scopriremo la decisione della Suprema Corte sul futuro di Massimo Bossetti, il quale attenderà la sentenza in carcere.

Massimo Bossetti è innocente? Lettera shock agli assassini di Yara Gambirasio

Quarto Grado, in una delle ultime puntate della stagione 2017 – 2018, aveva mandato in onda l’ultima lettera redatta da Massimo Bossetti. Il muratore scriveva: “Non passa un giorno che io non pensi a chi sia o a chi siano gli assassini di Yara. Non ho bisogno di parlargli, né di scrivergli, perché colui o coloro vedono e sanno il male che stanno continuamente facendo a me e alla mia famiglia. Essendo ancora a piene libero, continuano a ridere di me e della giustizia. Ma se hanno un briciolo, un solo un minimo di rimorso, dopo tutto quello che hanno fatto e che continuano nel fare, dovrebbero solo fare una vera cosa… consegnarsi alle autorità competenti, invece di rovinarmi la vita vedendomi marcire in questo inferno”. Concludendo Bossetti scriveva: “Una sola cosa tenevo nel dire a loro: chiunque tu sia o voi siate Vergognati o Vergognatevi nel profondo delle vostre anime“.

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